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Martorana Gioacchino
(Pittore)

Nato nel 1735 e morto a 44 anni per polmonite nel 1779.

Venne introdotto nella cerchia romana del Conca dall'incisore Giuseppe Vasi, allievo del padre Pietro, anch'egli pittore e originario di Nicosia.

In seguito sempre il Vasi lo indirizzò alla scuola del Benefial.

Il soggiorno romano del Martorana, che in quel periodo sposò Caterina Vasi, figlia dell'artista corleonese, durò fino ai primi anni Sessanta, quindi si stabilì definitivamente a Palermo.

Il corpus delle sue opere è molto vasto; fu un artista di grande successo e, oltre a numerose commissioni di tele e pale d'altare, realizzò cicli d'affreschi per chiese ed aristocratici palazzi.

Si ricordano: l'Allegoria del vero Amore del gran salone di palazzo Comitini, sede della Provincia regionale di Palermo, che dal Martorana prende il nome.

Eseguì inoltre il ciclo decorativo della chiesa di S. Ninfa dei Crociferi e la pala d'altare raffigurante Le Vergini palermitane al cospetto della Trinità considerata fra i suoi capolavori.

Ancora decorò i saloni dei palazzi del marchese Natoli di Ramondetta, del marchese di Santa Margherita, del marchese Costantino, del marchese di S. Croce e Bordonaro.

I figli Pietro ed Ermenegildo lo affiancarono nel suo lavoro, Ermenegildo, morto a Palermo nel 1820, collaborò col padre alla decorazione del palazzo municipale di Piazza Armerina e alla realizzazione delle pale d'altare per la chiesa dell'Albergo dei poveri.

Gli viene attribuita la Trinità con i SS. Marta e Lorenzo di S. Carlo dei Lombardi.

E' di sua mano la decorazione del palazzo Beneventano e gli affreschi con le Virtù nella chiesa di S. Spirito a Siracusa.

Gli vengono assegnati anche degli affreschi nella chiesa madre di Avola.

Pietro sposò la figlia di Vito D'Anna.

Fu un abile acquerellista e un noto vedutista; soggiornò a lungo a Napoli.

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