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Messina Giovanni
(Sacerdote e benefattore)

Nato il primo aprile del 1871 e morto il 24 maggio 1949.

Proveniva da una famiglia numerosissima, aveva 16 fratelli, dopo la sua ordinazione sacerdotale nel 1896, restò qualche tempo nella chiesa di S. Matteo, ma presto scelse di compiere il suo apostolato nei rioni poveri e umili di S. Erasmo e della Kalsa, che egli amava chiamare "l'Africa di Palermo".

Era un uomo semplice, estroso, volitivo e anche impulsivo, talvolta indelicato, non certo sottomesso al clero ufficiale, che non aveva troppa benevolenza nei suoi riguardi.

L'obiettivo fondamentale della sua vita fu sempre quello di aiutare i poveri e di vivere in mezzo ad essi.

Con il solo aiuto delle elemosine e della Provvidenza, come egli diceva, riuscì a creare la Casa Lavoro e Preghiera per l'infanzia abbandonata a S. Erasmo, ristrutturando la casina estiva dei principi di Cutà inaugurata l'otto settembre 1898.

Istituì un ordine di suore, le Orsoline del Sacro Cuore; lasciò una gran quantità di scritti, di appunti, di biglietti, di lettere, non certo capolavori dal punto di vista letterario, ma sempre efficaci e precisi nel contenuto.

All'interno della villa Giulia è ricordato da un busto in bronzo sopra un monumento in cui sono scolpite le sue parole: "Se non fosse per i miei bambini, che noia la vita!".

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