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Giacchino Carmelo
Giacchino Carmelo
(Musicista e compositore)

Nato a Palermo il 15 febbraio del 1892 e morto il 17 gennaio del 1976.

Figlio d'arte, il padre Gaetano suonava la tromba in mi bemolle nella banda cittadina ed apparteneva ad una famiglia di musicisti presente da circa un secolo nella vita musicale siciliana ed ancora oggi, alla quinta generazione, dedita alla musica e alla cultura a Palermo.

Primo di sette figli, di cui cinque musicisti noti in Italia e all'estero, Carmelo si diplomò in ragioneria e, nello stesso tempo, frequentò il Conservatorio "V. Bellini".

Pur eccellendo nella sua professione, raggiunse il grado di ragioniere generale del Comune di Palermo, non fu da meno nell'ambito musicale e culturale della Comune.

Conseguì due diplomi: quello di Contrabbasso e quello di Composizione, con i maestri De Riccardis e G.A. Fano.

Partecipò alla prima guerra mondiale e fu insignito della Croce al valore militare.

Temperamento eclettico e geniale, all'inizio della sua attività artistica insegnò armonia, poi diresse orchestre come pianista conduttore ed ebbe anche l'incarico di direttore di palcoscenico al Teatro Massimo di Palermo.

Nel 1935 fu nominato direttore artistico per le attività musicali della OND (Opera nazionale dopolavoro) di Palermo e, illuminato precursore, vi organizzò una vera scuola musicale.

Questa scuola era destinata ai giovani ed ai lavoratori che non potevano accedere al Conservatorio.

Giacchino istituì diversi corsi per l'apprendimento di vari strumenti, un corso di canto, uno di filodrammatica ed un corso di ballo.

Formò anche una grande orchestra da lui diretta, nella quale si inserirono giovani diplomati provenienti da tutta l'Isola.

I concerti settimanali erano ricchi di importanti programmi sinfonici, spesso con la partecipazione di solisti (cantanti, violinisti e pianisti) e venivano eseguiti sia nelle grandi Comune che nei piccoli centri a scopo divulgativo e promozionale.

Fu anche compositore estroso e ricco di facilità nei procedimenti armonici più complicati, pubblicò molta musica presso importanti case editrici, per pianoforte, per trio, per canto e per orchestra.

Questa attività iniziata negli anni venti, gli era tanto congeniale da consentirgli di elaborare e trasformare una semplice "ottava" in un poema sinfonico.

La sua produzione artistica fu numerosa e varia: dalle commedie musicali, alla musica per orchestra; dalla musica da camera alle musiche per film e per le case discografiche.

Tra le principali composizioni si annoverano le commedie musicali radio diffuse: "La meravigliosa notte di Toti e Lis"a? e "Re straccione" del 1933; "Il reuccio dei cuochi", "La damigella benefica" e "Le palmette" del 1934. Musica per orchestra: "Improvviso sinfonico" del 1920, "Ricordi di Caserma" ed. Profeta 1921, "Pensiero ungherese" id., - Elegia" id., "Novelletta" ed. Armond 1921, "Suite campestre" ed. Ficano 1927, "Menusg Czardas" id. 1930, "Gocce di rugiada" ed. Ricordi 1931, "Suite spagnola" ed.Izzo 1932, "Tziganesca" del 1935, "Aspirazione" poemetto lirico del 1936, "Notturno quasi drammatico, in Mi b" del 1952. Musica da camera: "Allegro da concerto" per c.basso e pf. del 1921, "Quadretti" per Pf. ed. Armand 1922, "Pei viali" per viol. e pf., ed. Profeta 1921; "Alla luna" per v.cello e pf., ed. Profeta 1921; "Rio gaio" ed. Ficano 1927, "Sade Popy" trio per viol. v.llo e pf., ed. Alfano 1931; "Primavera classica" versi di G.Carducci, per sopr. e quintetto d?archi 1936; "Sonata in Sol min." per v.llo e pf. 1938, "Rapsodia Sicula" per v.llo e pf. 1940, "Contrasti romantici" studio ritmico per pf., 1958; "Canti Siciliani" op. 81 per canto e pf., ed. Ricordi 1956. Colonne sonore di film: "Gelosia", "Il Campanile d'oro", "La Comune verde", "Selinunte nastro bianco", "Italian dances", Lungometraggio di Walt Disney. Dal 1935 Giacchino diventò famoso per l'appassionata opera profusa nell'ambito del folklore siciliano, che ebbe come risultato la costituzione e la direzione del "Coro della Conca d'oro", poi divenuto di fama internazionale, e la composizione e rielaborazione di canti siciliani. Fu la sua peculiarità' più esaltante e gratificante, in un'epoca in cui il folklore non era ancora alla moda egli fu un attento studioso dell'etno-musicologia siciliana. Operava la ricerca di canti popolari raccogliendoli dalla viva voce di vecchi contadini, pastori e marinai, e li trascriveva con gusto e competenza nella forma del canto monodico e in quella corale-polifonica: le sue accurate elaborazioni non alteravano gli antichi ritmi e melodie e contribuirono ad arricchire il patrimonio culturale siciliano. Ricevette l?onorificenza di Cavaliere della Corona d'Italia. Diresse il Coro e il corpo di ballo per 30 anni, portando ovunque un'immagine della Sicilia di alto valore culturale, contribuendo a destare interesse per la Sicilia e la sua cultura. Le tournè più importanti: al Festival internazionale di danze e musiche popolari di Venezia nel 1949, dove vinse il primo premio; al Festival delle Regioni d'Italia a Bordighera; al Convegno folcloristico internazionale di Nizza, primo premio; al Festival internazionale di Cannes e dei Pirenei del 1952, primo premio; tournè in Svizzera nel Cantone dei Grigioni; tre tournè a Ginevra e negli altri Cantoni per registrazioni discografiche; alla Mozart Saal di Vienna nel 1955; a Colonia per il Festival della musica oltre frontiera; a Dortmund per la Settimana siciliana. Ebbe lusinghieri riconoscimenti dalla stampa estera: "Questi cantori sono certamente i migliori ambasciatori di quell'Isola magnifica" ("L'Eco", Ginevra 1955); "Le groupe le plus remarquè" ("L'Eco Touristique", Parigi 1952); "Il Coro della Conca d'Oro ha fatto apparire per incantesimo nella Mozart Saal la Sicilia" ("Welt presse2, Vienna 1955); "Il maestro Carmelo Giacchino ha fatto del Coro della Conca d'Oro il primo d'Italia" ("Frigburg illustre"1955); "Il Coro della Conca d'oro" uno dei migliori complessi folkloristici del mondo" ("Kolner Stadtunzeiger", Colonia 1955). Nel 1955, il Coro ricevette il lusinghiero premio "Campanile d'oro" in occasione della popolare competizione radio-televisiva tra tutte le regioni d'Italia (le cui prove si svolsero per parecchi mesi al Teatro Politeama), per il complesso che più si distinguesse per la genuinità dei canti, la vivacità delle danze accompagnate da strumenti tradizionali, la rigorosa fedeltà dei costumi. Giacchino volle consegnare il premio al sindaco di Palermo. A seguito di tanto successo, il Coro e il maestro furono invitati al Quirinale dal Presidente Gronchi per il conferimento della Croce di Cavaliere al merito della Repubblica e tennero un memorabile concerto davanti alle più alte autorità dello Stato. Nel 1967, durante una tournè nel Benelux, Giacchino si ammala e passa la direzione del Coro alla figlia Anna Maria, musicista e sua collaboratrice nella trascrizione dei canti. Negli ultimi anni, intellettualmente lucido, revisionò le sue composizioni e si dedicò alla poesia, alle arti grafiche ed a gli studi musicali dei nipoti.

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