Consulta l'archivio biografico
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Nato il 5 agosto 1625 e morto il 6 dicembre 1710
Si laureò in giurisprudenza a Catania e, pur esercitando la professione forense, si dedicò; con passione alle lettere, alla storia, alla poesia.
La sua grande conoscenza ed erudizione lo resero famoso in Italia e apprezzato dagli studiosi del suo tempo. Tra le sue numerose opere ricordiamo: "La rosa celeste" (1668) discorso storico sul ritrovamento, la vita e i miracoli di Santa Rosalia; "Istoria cronologica dei vicerè di Sicilia" dal 1409 sino al 1697 (1697); "Il Gagino redivivo" (1698) con notizie sulla vita e le opere dello scultore Antonello Gagini.
Fu la verita'; storica rivelata, ovvero avvertimenti e correzioni al Nuovo Laerzio di Filadelfo Mugnosì, sopra alcune vite di filosofi ed altri uomini illustri siciliani scritti a disinganno dei troppo creduli (1702); "La Sicilia inventrice" ovvero le invenzioni lodevoli nate in Sicilia (1704). Scrisse poesie e canzoni siciliane, burlesche e sacre ed opere di erudizione sull'origine di numerose Comune dell'isola. Presso la Biblioteca comunale di Palermo si conservano manoscritte molte altre opere di erudizione storiografica.