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Beccadelli Antonio
(Poeta e umanista)

nacque nel 1394 e morì a Napoli il 19 gennaio 1471

Della nobile famiglia dei Beccadelli di Bologna, visse girovago presso varie corti italiane. Fu a Firenze, a Padova, a Siena, a Roma, a Pavia ed in quest'ultima Comune ebbe l'incarico di insegnare Eloquenza. Durante il periodo pavese (il più felice della sua vita) scrisse i commenti alle otto Commedie di Plauto (le sole conosciute allora) e le "Epistole gallicae", nelle quali viene rievocata la vita festosa e gioiosa condotta a Pavia. Inviato nel 1442 come ambasciatore a Parma presso l'imperatore Sigismondo, vi fu incoronato poeta con la tradizionale corona d'alloro. Passato a Napoli, alla corte del re Alfonso il Magnanimo, ne divenne educatore, consigliere e uomo di fiducia. L'opera che diede fama universale fu "Hermaphroditus", una silloge di 79 epigrammi in latino, arguta e salace, composta nel 1425 a Siena, i cui contenuti erotici e talvolta licenziosi, scatenarono approvazioni e condanne a seconda dei punti di vista. A Napoli organizzò convegni letterari che si tennero dapprima nella corte del Re e poi nella sua casa, il "Porticus", trasformata in Accademia (la celebre Accademia Antoniana, detta poi Pontaniana dal nome dell'umanista Gioviano Pontano, che gli successe).

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