Consulta l'archivio biografico
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Nato a Palermo nel 1729 e morto nel 1817
Fu segretario dell'Inquisizione e arcivescovo titolare di Eraclea.
Come membro della Deportazione dei Regi Studi, su occupò dell'ordinamento della pubblica istruzione in Sicilia e promosse gli studi delle antichità siciliane e gli studi arabici.
Tra il 1788 e il 1793 fece pubblicare due presunti codici diplomatici arabo-siculi, risultati poi una falsificazione di G. Vella, che Airoldi sbugiardò nel 1796.
Scrisse anche quattro dissertazioni sull'antica storia della Sicilia: "La Sicilia abitata dai Sicani e dai Sicoli", "La Sicilia abitata dai Greci e Cartaginesi", "La Sicilia abitata dai Romani", "La Sicilia sotto i Bizantini ed Occidentali", raccolte da G. Capozzo nel secondo volume delle "Memorie ne la Sicilia" del 1840.