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Puglisi Giuseppe
Puglisi Giuseppe
(Sacerdote)

Nato a Palermo il 15 settembre 1937 e morto il 15 settembre 1993.

Parroco della parrocchia di S. Gaetano a Brancaccio, è stato il primo sacerdote ad essere ucciso dalla mafia e a divenire, come Falcone e Borsellino, un simbolo della lotta contro la criminalità organizzata.

Negli anni '70 fu vice parroco a Valdesi e parroco a Godrano. Tornato a Palermo, ottenne l'incarico di insegnamento della religione presso il liceo classico V. Emanuele e di direttore spirituale presso il centro vocazionale del Seminario arcivescovile.

Nell'ottobre del 1990 il cardinale Pappalardo gli affidò la parrocchia di Brancaccio, uno dei quartieri più difficili della Comune ben conoscendone il rigore morale, l' impegno civile e pastorale.

Uomo di grande respiro spirituale ed umano, fu un educatore e formatore di giovani, molto impegnato nell'azione di evangelizzazione e di rinnovamento sociale del quartiere.

Con questo scopo, nel luglio del 1991, aveva fondato il centro di accoglienza "Padre Nostro", affidato a suore, catechisti ed operatori volontari molto motivati per la  promozione sociale.

Si adoperò molto presso le pubbliche amministrazioni affinchè il quartiere venisse dotato di alcuni servizi essenziali mancanti, quali la scuola media, un presidio sanitario, una palestra, una biblioteca ed il risanamento di alcuni edifici degradati, divenuti luogo di attività illecite e losche.

Sapeva di essere un sacerdote scomodo, ma non aveva paura della mafia, anzi affrontò a viso aperto i problemi con denunce attraverso giornali e televisioni, e non cambiò atteggiamento neanche dopo avere ricevuto diverse e pesanti minacce.

La domenica precedente al suo assassinio, durante l'omelia aveva ricordato le parole che il Papa aveva pronunciato ad Agrigento durante la ultima visita in Sicilia, che invitavano il popolo siciliano ad opporsi alla mafia, a ribellarsi, a non darsi per vinto.

All'ingresso della sua abitazione in piazzale Anita Garibaldi, è stata apposta una targa con le seguenti parole: "Il tuo coraggio nelle nostre azioni, la tua semplicità nei nostri occhi, nel Vangelo la nostra certezza e le note della nostra speranza. A Padre Puglisi noi giovani liberi. La mafia è forte ma Dio è onnipotente". E' in corso il suo processo di beatificazione.

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