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Cappellani Dante
(Fotografo)

Nato il 9 agosto 1890 e morto il 18 aprile 1969

Quinto di undici figli di una famiglia borghese. Il padre, Giuseppe, era un noto avvocato, esponente socialista di spicco a cavallo dei due secoli; la madre era una De Nicola.

Cappellani iniziò la sua attivita' calcando il palcoscenico come attore, impersonando il ruolo di caratterista in alcune scuole di recitazione e filodrammatiche e, tra di esse, quelle di Flavio Andò di Andrea Maggi e di Tommaso Salvini.

Iniziò l'attivita' di fotografo alla fine degli anni '10, lavorando presso il negozio di Angelo Randazzo in via Candelai.

Nel 1925 aprì  il suo primo studio nel palazzo Salinas, in via Emerico Amari 130 e da quell'anno fu un succedersi di consensi e di successi.

Vinse diplomi, medaglie, premi in numerosi concorsi e mostre fotografiche nazionali.

Nel 1927 ottenne il primo premio di 2.000 lire nel concorso fotografico indetto dall'Associazione per lo sviluppo del turismo in Sicilia.

Intanto trasferiva il suo studio in via Mariano Stabile 132 e poi al civico 233, di fronte allo Sport Club. Alla sua ditta diede il nome di Fiat (Fotografia italiana artistica turistica). Le foto di paesaggi e di monumenti divennero la sua specialita'

Scoprì la fotografia aerea, quella subacquea, la fotografia all'infrarosso. Per la sua alta professionalita' a lui si rivolsero quasi tutti gli enti pubblici: Genio civile, Lavori pubblici, Provincia, Istituto case popolari, Ente provinciale per il turismo, Soprintendenza alle gallerie, Societa' generale elettrica e altri.

Lavorò anche per la Milizia nazionale forestale, da cui venne riconosciuto prezioso collaboratore in qualita' di documentatore dell'opera di rimboschimento.

Socio entusiasta del Club Alpino Siciliano, scalò le montagne dell'isola amando fotografare la Sicilia dall'alto.

Nel 1941 divenne corrispondente fotografico dell'Istituto nazionale Luce, ma poco tempo dopo si vide ritirare la licenza perchè sprovvisto della tessera di iscrizione al partito fascista (che non prese mai, per mantenere intatta la sua fede di uomo libero e indipendente).

Nel 1943 la sede di via Stabile venne distrutta dalle bombe ed egli fu costretto a rifugiarsi a Firenze. Vi rimase tre anni e, nel 1946, tornò a Palermo per ricominciare tra mille difficolta'

Apri un nuovo studio, in via Valerio Villareale, incoraggiato, anche economicamente, dai fratelli Agostino e Francesco Randazzo.

La sua eredita' è stata raccolta dal figlio Giuseppe, che conserva i preziosi archivi con le vecchie lastre salvate dai bombardamenti, i negativi del dopoguerra, le storiche attrezzature.

All'opera di Dante Cappellani sono state dedicate varie esposizioni fotografiche ed un bel catalogo che illustra la mostra dal titolo "Dalla memoria al progetto", tenuta presso l'Istituto salesiano Don Bosco, nel dicembre 1988.

 

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