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Alcozer Giovanni
(Poeta dialettale)

Nato il 4 novembre 1776 e morto il 19 agosto 1854.

Avviato alla carriera ecclesiastica, nel 1800 fu ordinato sacerdote.

In seguito, per i suoi meriti letterari fu scritto all'Accademia siciliana, che si proponeva come scopo principale di elevare a dignità di lingua il dialetto siciliano e che contava tra i suoi maggiori esponenti i poeti Giovanni Meli e Ignazio Scimonelli.

Nel 1823 venne nominato rettore della Scuola militare di Monreale e, cinque anni dopo, parroco di S. Silvestro nel forte di Castellammare.

Partecipò attivamente alla rivoluzione del 1848, fece parte del Consiglio dei Pari nel Parlamento siciliano e fu tra i firmatari dell'atto di decadenza della dinastia borbonica.

Nel 1849, dopo la restaurazione borbonica venne rimosso da tutti gli incarichi.

Pubblicò alcune opere e molte sono rimaste inedite.

Tra quelle pubblicate si ricordano: l'ode "La paci di Cereri ed Oretu" (1814); "Poesie" (I voI. 1815- II voI.1836); l'idillio "Pri la morti di Giuvanni Meli" (1836).

Delle opere rimaste manoscritte e conservate presso la Biblioteca comunale, esistono due volumi: il primo dal titolo "Poesie siciliane" contiene Favuli, Sonetti, Odi, Idilli, Satiri, Ditirambi, Inni, Poesie bernesche; il secondo, dal titolo "Poesie e versi italiani", contiene 20 capitoli di un romanzo incompleto, l'inizio di un racconto del tempo del colera del 1837 e altri scritti.

E inoltre conservato anche un "Discursu in difisa di la Sicilia contra chiddi chi la disprezzanu picchi isula".

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