Accordo Stato – Comune. Canto (Azione con Calenda): “si perpetra un danno per la città”

Notizie (data pubblicazione 20 Gennaio 2023)
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«Con l'approvazione da parte del consiglio comunale della bozza di accordo con lo stato viene perpetrato un grave danno alla città di Palermo. L'amministrazione attiva infatti ha sottoposto al consiglio un accordo i cui principi essenziali sono i medesimi di quelli sostenuti dalla scorsa giunta ed avverso i quali ci eravamo battuti fin da allora.

Questo accordo prevede infatti il trasferimento da parte dello stato a beneficio del comune di Palermo sempre della somma di 180 milioni di euro, ovvero la somma identica a quella prevista nel piano di riequilibrio della giunta Orlando.

Parimenti in tale bozza di accordo permangono gli aumenti dell'addizionale Irpef per i prossimi 20 anni, aumenti che vanno ben oltre la soglia prevista dalla legge arrivando anche al' 1,32 annui. Tali percentuali sono suscettibili di ulteriori aumenti anche nel caso che le ottimistiche valutazioni relative alla riscossione (un aumento della riscossione progressivo di 8 milioni di euro l'anno per i prossimi 20 anni) non si verifichino.

Palermo è ultima tra le 14 città metropolitane d'Italia in termini di capacità della riscossione eppure l'amministrazione attiva punta ad aumentare in modo incrementale questa riscossione: il tema purtroppo politicamente tragico è che qualora queste più che ottimistiche previsioni non si dovessero verificare sarebbero i cittadini che pagano l' Irpef le vittime prescelte per ripianare tali mancate entrate con aumenti dell'addizionale che potrebbero superare le attuali percentuali che già superano abbondantemente, come detto, il tetto dello 0,8 per mille.

Ritengo che aumentare l'addizionale Irpef in un comune e contestualmente ritenere che il gettito delle imposte possa aumentare esponenzialmente nella misura prevista dal patto sia una circostanza poco credibile anche alla luce delle più elementari nozioni di macroeconomia. L'aumento dell'addizionale Irpef genererà piuttosto una "fuga" dei contribuenti, autonomi e partite Iva, verso i paesi limitrofi. Coerentemente con il voto già espresso in occasione dell'approvazione del piano di riequilibrio proposto dalla giunta Orlando pertanto Azione ha manifestato la propria astensione».


Lo dichiara il consigliere Leonardo Canto (gruppo "Azione con Calenda").

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