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Periodo di riferimento 2020
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Capitolo 5 - Economia

Il reddito

Il reddito imponibile ai fini delle addizionali all’IRPEF a Palermo è diminuito, dal 2018 al 2019, dello 0,6%, mentre il numero di contribuenti è diminuito dello 0,7%.

Conseguentemente, il reddito medio per contribuente è rimasto sostanzialmente invariato (è passato da € 26.785,49 a € 26.799,20, +0,1%).

Più basso (ma in aumento dello 0,2%) il reddito medio se calcolato sul numero di residenti, pari a € 9.901,25 (+0,2%).

Grafico 5.1: Reddito imponibile ai fini delle addizionali all’IRPEF per contribuente – confronto con le grandi città italiane

5.1

Nel confronto con le altre grandi città italiane, Palermo è fortemente penalizzata: in base al reddito medio per contribuente precede soltanto Catania (cfr. graf. 5.1).

Grafico 5.2: Reddito imponibile ai fini delle addizionali all’IRPEF per residente – confronto con le grandi città italiane

5.2

Ben più ampie le differenze in base al reddito medio per residente, con le città del sud fortemente penalizzate rispetto alle città del centro-nord (cfr. graf. 5.2).

In base a questo indicatore, la città di Palermo precede soltanto Catania e Napoli; le tre città sono comunque le sole con valori inferiori ai 10.000 Euro.

Il mercato del lavoro

A Palermo, nel 2020, gli occupati, pari a 183 mila, sono diminuiti dello 0,7% rispetto al 2019, quando erano 184 mila.

Rispetto al 2010, quando vi erano 199 mila occupati, si registra invece un calo dell’8,4%, pari a 16 mila occupati in meno.

Il tasso di occupazione, pari al rapporto fra gli occupati (15-64 anni) e la popolazione residente (15-64 anni), nel 2020 è risultato pari al 41,9%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al 2019, ma in diminuzione di 2,4 punti percentuali rispetto al 2010.

Grafico 5.3: Tasso di occupazione (15-64 anni) per grande comune anni 2010-2020

5.3

Nei dieci anni in esame, il tasso di occupazione, partito dal 44,3% del 2010, ha fatto registrare una diminuzione fino al 2013, quando ha raggiunto il 40,2%. Negli anni successivi il tasso di occupazione sembra essersi stabilizzato fra il 40e il 42%.

Nel confronto con le altre grandi Città, si nota la netta contrapposizione fra le città del centro-nord, con tassi di occupazione che vanno dal 64,7% di Genova al 72,2% di Bologna, e le città del mezzogiorno, con tassi di occupazione che vanno dal 36,2% di Messina al 53,3% di Bari (Città, quest’ultima, che tende sempre più ad avvicinarsi ai valori delle Città del Centro-Nord).

Le tre grandi Città siciliane sono, insieme a Napoli, agli ultimi posti della classifica: Palermo 41,9%, Catania 38,5% e Messina 36,2%.

A livello nazionale, il tasso di occupazione nel 2020 è risultato pari al 58,1%, in Sicilia al 41,0% e in provincia di Palermo al 39,5%.

A fronte della leggera diminuzione del numero degli occupati, nel 2020 a Palermo i disoccupati sono sensibilmente diminuiti, passando da 40 mila nel 2019 a 34 mila nel 2020, con un decremento del 14,6%.

Rispetto al 2010, quando i disoccupati erano 39 mila, si registra invece un decremento del 12,3%.

Il tasso di disoccupazione, pari al rapporto fra i disoccupati (15-64 anni) e la somma di occupati e disoccupati (15-64 anni), nel 2020 è risultato pari al 15,6%, in diminuzione di 2,1 punti percentuali rispetto al 2019, e di 0,6 punti percentuali rispetto al 2010.

Grafico 5.4: Tasso di disoccupazione per grande comune
anni 2010-2020

5.4

Nei dieci anni in esame, il tasso di disoccupazione, partito dal 16,2% del 2010, è inizialmente diminuito, fino a toccare il 14,1% nel 2011; negli anni successivi ha invece fatto registrare valori di anno in anno sempre più elevati, fino a raggiungere il 21,9% nel 2016, valore più elevato di tutto il decennio, per poi ripiegare al 18,1% nel 2017, al 17,4% nel 2018, fino al 15,6% nel 2020.

Nel confronto con le altre grandi Città, si nota anche in questo caso una contrapposizione fra le città del centro-nord, con tassi di disoccupazione che vanno dal 3,9% di Bologna all’8,4% di Genova, e le città del mezzogiorno, con tassi di disoccupazione che vanno dal 15,6% di Palermo al 39,3% di Messina. Fa eccezione Bari, che con il 9,3% presenta un tasso di disoccupazione molto vicino a quello di Genova.

Il tasso di disoccupazione di Palermo è, fra tutte le grandi città, il quarto valore più elevato, dopo Messina, Napoli e Catania, anche se i tassi di queste ultime Città sono sensibilmente più elevati rispetto a Palermo: Messina 39,3%, Napoli 26,1% e Catania 24,2%.

A livello nazionale, il tasso di disoccupazione nel 2020 è risultato pari al 9,2%, in Sicilia al 17,9% e in provincia di Palermo al 15,3%.

La popolazione inattiva (tecnicamente “non forze di lavoro”) a Palermo, nel 2020, è diminuita dello 0,6%, passando da 213 mila a 212 mila.

Rispetto al 2010, quando ammontava a 209 mila unità, si registra invece un incremento dell’1,5%.

Il tasso di inattività, pari al rapporto fra la popolazione non appartenente alle forze di lavoro (15-64 anni) e la popolazione residente (15-64 anni), nel 2020 è risultato pari al 50,1%, in aumento di 0,5 punti percentuali rispetto al 2019, e in aumento di 3,1 punti percentuali rispetto al 2010.

Grafico 5.5: Tasso di inattività (15-64 anni) per grande comune anni 2010-2020

5.5

Nei dieci anni in esame, il tasso di inattività ha fatto registrare una iniziale repentina crescita, dal 47,1% del 2010 al 50,8% del 2011. Negli anni successivi il tasso di inattività si è stabilizzato intorno a valori fra il 48 e il 50%.

Nel confronto con le altre grandi Città, si nota ancora una volta la netta contrapposizione fra le città del centro-nord, con tassi di inattività che vanno dal 24,8 % di Bologna al 31,4% di Venezia, e le città del mezzogiorno, con tassi di inattività che vanno dal 39,9% di Messina al 50,1% di Palermo. Anche nel 2020il tasso di inattività registrato a Palermo è il valore più elevato fra  tutte le grandi città.

A livello nazionale, il tasso di inattività nel 2020 è risultato pari al 35,9%, in Sicilia al 49,9% e in provincia di Palermo al 53,2%.

L’indice dei prezzi al consumo

A Palermo l’indice tendenziale dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) ha chiuso il 2020 in territorio positivo: a dicembre si è registrata una variazione pari a +0,1%. A livello nazionale invece l’indice ha chiuso l’anno a -0,2%.

In media d’anno, l’inflazione a Palermo, dopo due anni negativi (-0,1% nel 2015 e -0,2% nel 2016), nel 2017 era tornata in territorio positivo, +1,3%. Anche nel 2018 il dato era in territorio positivo, anche se in diminuzione: +0,9%. Nel 2019 e nel 2020 è proseguita la tendenza al ribasso, con un valore in media d’anno che si è attestato – rispettivamente – allo 0,6% e allo 0,2%. A livello nazionale invece nel 2020 il valore in media d’anno è risultato negativo: -0,2%.

Negli ultimi 24 mesi, a Palermo il tasso d’inflazione, pari a +1,1% a dicembre 2018, ha inizialmente mostrato un trend decrescente che ha portato l’indice fino allo 0,0% toccato a luglio, settembre ed ottobre 2019. Nei mesi successivi l’indice è risalito, fino a raggiungere il valore di +1,0% ad aprile 2020, per poi invertire nuovamente il trend fino a scendere in territorio negativo a giugno e raggiungere -0,4% ad agosto. Negli ultimi mesi l’indice è risalito a quota zero a ottobre e a +0,1% a dicembre.

Grafico 5.6: Indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale. Tassi congiunturali e tendenziali Palermo – Italia gennaio 2019 – dicembre 2020

5.6

L’analisi dell’indice dei prezzi al consumo per divisione di spesa, in base alle variazioni registrate in media d’anno nel 2020, evidenzia dinamiche diversificate dei prezzi nei dodici raggruppamenti di prodotto presi in considerazione dall’Istat.

Come è possibile rilevare dal grafico 5.7, a Palermo nel 2020 i prezzi in media d’anno sono diminuiti in quattro divisioni di spesa: Comunicazioni (-3,8%), Trasporti (-3,1%), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-2,8%) e Istruzione (-0,3%). Nelle rimanenti otto divisioni di spesa i prezzi, in media d’anno, sono invece aumentati, da un minimo dello 0,1% di Servizi ricettivi e di ristorazione ad un massimo del 2,6% di Bevande alcoliche e tabacchi e del 5,5% di Altri beni e servizi.

Grafico 5.7: Variazioni in media d’anno 2020 su 2019 per divisione di spesa

5.7

Il grafico 5.8 riporta l’andamento degli indici tendenziali per tipologia di prodotto: indice relativo ai beni, indice relativo ai servizi e inflazione di fondo (o core inflation), ovvero indice dei prezzi al netto delle variazioni dei prodotti alimentari freschi e dei beni energetici.

Grafico 5.8: Tassi tendenziali per tipologia di prodotto
gennaio 2019 - dicembre 2020

5.8

Il grafico 5.9 riporta l’andamento degli indici tendenziali per frequenza di acquisto:

  • Prodotti ad alta frequenza di acquisto: generi alimentari, bevande alcoliche e analcoliche, tabacchi, spese per l’affitto, beni non durevoli per la casa, servizi per la pulizia e la manutenzione della casa, carburanti, trasporti urbani, giornali e periodici, servizi di ristorazione, spese di assistenza
  • Prodotti a media frequenza di acquisto: spese di abbigliamento, tariffe elettriche, tariffe relative all’acqua potabile e allo smaltimento dei rifiuti, medicinali, servizi medici e dentistici, trasporti stradali, ferroviari, marittimi e aerei, servizi postali e telefonici, servizi ricreativi e culturali, pacchetti vacanze, libri, alberghi e altri servizi di alloggio
  • Prodotti ad alta frequenza di acquisto: elettrodomestici, servizi ospedalieri, acquisto dei mezzi di trasporto, servizi di trasloco, apparecchi audiovisivi, fotografici e informatici, articoli sportivi

Grafico 5.9: Tassi tendenziali per frequenza di acquisto
gennaio 2019 - dicembre 2020

5.9

Nel grafico 5.10 sono riportati i tassi di variazione tendenziale dei prezzi al consumo registrati nelle città capoluogo di regione[1] a dicembre 2020.

Grafico 5.10: Tassi tendenziali dicembre 2020 nelle 20 città capoluogo di regione

5.10

Le banche

Al 31 dicembre 2020 risultano operanti a Palermo 152 sportelli bancari, con una diminuzione di 5 sportelli rispetto al 2019. Estendendo l’analisi al decennio 2010-2020, il numero di sportelli, pari a 238 nel 2010, fa registrare un trend decrescente, fino a raggiungere – come già detto – il numero di 152 nel 2010 (-36,1% rispetto al 2010).

I depositi bancari nel 2020 ammontano complessivamente a 8.945 milioni di Euro (+11,6% rispetto al 2019), pari a 14 mila Euro per abitante, mentre gli impieghi ammontano a 6.628 milioni di Euro (+1,1% rispetto al 2019), pari a 10,3 mila Euro per abitante.

Grafico 5.11: Sportelli bancari, depositi e impieghi dal 2010 al 2020

5.11

Le compravendite immobiliari

Il mercato immobiliare nel 2020 è stato fortemente condizionato dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19, e in particolare al lungo periodo di lockdown (dal 9 marzo al 3 maggio) che ha bloccato la maggior parte delle attività economiche.

Nel 2020 si sono registrate a Palermo 4.988 compravendite di immobili residenziali, valore in diminuzione di 707 unità (-12,4%) rispetto al 2019.

Il risultato del 2020 interrompe il trend positivo che si registrava dal 2014, e riporta il numero di compravendite immobiliari vicino ai valori del 2016.

Grafico 5.12: Compravendite di immobili residenziali a Palermo dal 2010 al 2020

5.12

Nel confronto con i volumi di compravendita registrati nel 2010, il mercato immobiliare residenziale risulta in diminuzione del 6,9%. Nei dieci anni in esame il numero più elevato di compravendite si è registrato nel 2019, mentre il numero più basso nel 2013 (3.736 compravendite).


[1] Per la Calabria, viene riportato il dato di Reggio Calabria

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