Bilancio Sociale 2016: La Mission

torna indietro Sez. 1-A - IDENTITA' DEL COMUNE E RISORSE

2 - La Mission

“Da secoli si incontrano e convivono culture che danno vita al mosaico Palermo, oggi Patrimonio Unesco di tutta l’Umanità”. (Leoluca Orlando)


genio

Panormus conca aurea suos devorat alienos nutrit

Ancora oggi e sin dal 1483, all’interno del Palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo, si trova la statua marmorea del “Genio” di Palermo, nume tutelare della città, (dal greco ghenos –  nascita e dal latino genius –  generatore di vita), con la corona ducale in testa, seduto sopra un masso a rappresentare la montagna sacra (Monte Pellegrino era la stessa Palermo, circondata da un serpente che trae linfa vitale dalla terra e dalle acque che la fecondano, rappresentate dal fusto di fontana che sorregge il Genio).

 A metà degli anni novanta del XVI secolo, durante i lavori di rifacimento dell’atrio, la statua venne posta dentro una conca marmorea, emblema della fertile campagna palermitana, sul cui orlo tutto intorno fu riprodotta la scritta “Panormus conca aurea suos devorat alienos nutrit” (Palermo conca d’oro divora i suoi e nutre gli stranieri), tale motto, secondo quanto scriveva il Fazello nel 1558, esaltava l’ospitalità di Palermo.

Non pochi eruditi del passato sono stati concordi, sulla scia del Falzello, nell’attribuire alla frase il significato di accoglienza verso lo straniero e di ciò se ne faceva interprete il poeta A. Veneziano che in un suo epigramma composto nel 1585 faceva dire al Genio-Palermo che egli alimentava il serpente “ affinché con il mio sangue sempre i forestieri nutra “.(*)

E’ una immagine forte, come forte è questa Città che non ama le mezze misure o gli approcci delicati.

Il genio che nutre, è morso al petto da un serpente che si alimenta del suo sangue. Ma se il serpente rappresenta lo straniero, il fatto di nutrirsi del sangue del genio, ovvero della linfa vitale della città, lo rende un consanguineo di ogni palermitano, un familiare, un vero concittadino.

E’ esattamente questa la mentalità prevalente in questa Città: se tu, chiunque tu sia, vivi a Palermo, sei palermitano.

Palermo è sempre stata ed ancora oggi rimane uno dei punti nodali del Mediterraneo e con questo mare ha sempre condiviso il peso geopolitico globale. Palermo da oltre 10 secoli è un crocevia tra oriente ed occidente ed è luogo privilegiato di incontro tra le differenze, di appianamento delle divergenze, di pacifica e rispettosa convivenza.

Nella storia, le “Nazioni” hanno sempre trovato in questa Città un sicuro approdo e la sicurezza per le loro vite e per le loro attività economiche.

Lo spirito di accoglienza ha lontane radici e ha favorito “la contaminazione” culturale.

“Panormus” tutto porto ha, nel suo stesso nome, questa vocazione dei suoi cittadini alla pace ed alla accoglienza. Tale dedizione allo straniero ha reso nei secoli Palermo un luogo unico che oggi sta riscuotendo il crescente interesse dei Paesi europei e non solo. Palermo può porsi quale “interprete” tra mondi differenti perché appartiene a tutti i mondi, all’Europa come al Medio Oriente ed all’Africa, al Cristianesimo come all’Islam, Palermo nel suo mosaico comprende tessere bianche e tessere nere, gialle e di ogni altro colore, tutte fondamentali e necessarie.

Proprio nel mese di marzo 2015, l’Amministrazione Comunale ha offerto al dibattito internazionale –  che vede il risorgere dei nazionalismi, della diffidenza e della chiusura –  una via originale di apertura, ampiamente condivisa dalla cittadinanza, contenuta nella “Carta di Palermo”, un documento politico, sviluppato al termine del Convegno “Io sono persona”, che riconosce la mobilità umana come diritto fondamentale e inalienabile e attribuisce al Comune un ruolo strategico in tema di accoglienza e promozione dei diritti umani.

Palermo è quindi metropoli multietnica pur non essendo polo di immigrazione industriale ma polo di immigrazione culturale.

Il sincretismo culturale è proprio ciò che ha individuato il WHC Unesco con il riconoscimento dell’Itinerario arabo-normanno quale patrimonio dell’umanità nel luglio 2015.

Questa unicità e l’impegno dell’Amministrazione Comunale in questo settore sono alla base delle energie dedicate all’architettura produttiva della città e del suo comprensorio; l’aumento dei flussi turistici, l’internazionalizzazione delle imprese ed il reperimento di nuovi mercati, possono rappresentare un sicuro consolidamento per le aziende ed un incremento dei posti di lavoro.

Metropoli  significa però che devono essere adeguati a tale definizione anche alcuni servizi e infrastrutture. L’Amministrazione Comunale, nel 2015, ha fatto di questa esigenza di mobilità urbana e territoriale una priorità assoluta.

Si è risposto alla pressante domanda di spostamento con il bikesharing, il carsharing e soprattutto con le nuove linee tramviarie ad alta capacità di trasporto. La chiusura dell’anello ferroviario completerà il nuovo sistema di mobilità facilitandone l’utilizzo al livello dell’intero territorio comunale, presupposto indispensabile per lo sviluppo economico. I cittadini chiedono di vivere la città e i commercianti hanno risposto con entusiasmo alla pedonalizzazione di grandi arterie cittadine.

La riduzione del traffico e dell’inquinamento è un derivato di questo impegno. La maggiore coscienza ambientale diffusa produce delle aspettative che stanno trovando risposta nell’azione del governo cittadino. L’ambiente è anche cura del verde, decoro urbano, educazione civica alla tutela.

Sono diventate sempre più frequenti le iniziative spontanee di residenti che riappropriandosi della città, curano e mantengono spazi, sentendoli finalmente “Beni Comuni”.

Si sviluppano i processi di programmazione partecipata, coinvolgendo i cittadini nelle scelte strategiche per la città.

Il riconoscimento da parte dell’Unesco ha scosso il torpore di una larga fascia di popolazione, che, inorgoglita dall’attenzione internazionale al patrimonio monumentale cittadino e dal crescente afflusso dei turisti, anima il percorso Arabo- Normanno con iniziative di commercianti, artigiani, associazioni culturali e scuole.

Il quartiere Albergheria-Ballarò, dove si trova la maggiore concentrazione di stranieri residenti (23%), diventa scenario di una forte presa di coscienza da parte degli abitanti, che, riuniti in un Comitato cittadino (S.O.S. Ballarò), chiedono con forza all’Amministrazione, la riqualificazione del quartiere e la valorizzazione di uno dei mercati storici più antichi della città, seppure in una rinnovata identità e l’Amministrazione ha risposto con la presenza dell’intera Giunta nell’Assemblea del 30 novembre presso il Santa Chiara avviando un dialogo costruttivo.

Le risultanze di questo bilancio sociale costituiscono un importante documento programmatico per l’Amministrazione, che, acquisendo consapevolezza degli obiettivi raggiunti e delle principali criticità, dovrà indirizzare la propria azione

 

(*) da “Palermo Palazzo delle Aquile. La residenza municipale tra arte e storia" di Camillo Filangeri, Pietro Gulotta, Maria Antonietta Spadaro

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