Bilancio Sociale 2016: La tutela dei minori
Considerare il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e delle cittadine di Palermo come la summa delle attività socio-economiche, spaziali, ambientali, culturali è il piano di lavoro su cui si cimenta l’Assessorato alla Cittadinanza Sociale fin dal 2012.
- Obiettivo 1 - Il Piano Sociale
- Obiettivo 2 - Il benessere sociale delle famiglie
- Obiettivo 3 - La tutela dei minori
- Obiettivo 4 - Garantire l'assistenza e il reinserimento nel tessuto sociale del disabile
- Obiettivo 5 - Valorizzazione e tutela dell'anziano
- Obiettivo 6 - Attuazione L.328/00 per servizi rivolti alla persona ed alla famiglia del Distretto Socio Sanitario n.42
- Obiettivo 7 - Garantire un alloggio alle famiglie disagiate
- Obiettivo 8 - Migliorare i servizi cimiteriali
- Obiettivo 9 - Tutelare la salute del cittadino
- Obiettivo 10 - Cura degli animali presenti nel territorio comunale
Obiettivo 3 - La tutela dei minori
- 1 - Realizzazione di attivita' progettuali a favore dei minori, ex legge 285/97
- 2 - Promozione di attivita' ludico ricreative e di iniziative culturali c/o la "Citta' dei Ragazzi"
- 3 - Ricovero in regime di convitto e semiconvitto con provvedimento Autorita' Giudiziaria
- 4 - Lotta alla criminalita' minorile e recupero minori disagiati
- 5 - Progetto di un Centro Polifunzionale per Minori in localita' Bonagia
4 - Lotta alla criminalita' minorile e recupero minori disagiati
In tema di lotta alla criminalita' minorile e recupero minori disagiati, l'Amministrazione comunale svolge le attività di seguito descritte.
Mediazione Penale. A seguito della stipula del Protocollo di Intesa sottoscritto tra il Sindaco di Palermo, il Presidente del Tribunale per i Minorenni di Palermo, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Palermo ed il Direttore del Centro per la Giustizia Minorile della Sicilia, l'Amministrazione si fa carico dell’ascolto delle vittime di reati commessi da minorenni, attraverso una serie di incontri liberi, volontari gratuiti e riservati, predisposti dall’Ufficio di Mediazione Penale su invio della Magistratura Minorile, tra l’autore di reato e la parte offesa con lo scopo di dare voce e ristoro alle vittime di reato, con l’obiettivo della riparazione del danno e della auto responsabilizzazione del reo, di contenere l’allarme sociale ed aumentare la sicurezza sociale.
Mediazione Scolastica con cui si attiva la prevenzione di reati ed il trattamento dei conflitti in ambito scolastico;
Mediazione Sociale con cui si ricompongono conflitti inerenti ambiti sociali che coinvolgono cittadini e/o gruppi del territorio e che sviluppa processi di legalità, di cittadinanza attiva, rinsaldando il senso di appartenenza alla comunità;
Negoziazione Interistituzionale con cui si acquisiscono sia nuove risorse professionali che nuove sperimentazioni e collaborazioni;
Comunicazione, Informazione e Sensibilizzazione Territoriale con i quali si dà visibilità alle attività offerte alla popolazione e se ne raccolgono le opinioni;
Formazione ed Aggiornamento Professionale con il quale si collabora agli assetti di formazione rivolti ad operatori della giustizia, dell’amministrazione penitenziaria e delle Forze dell’Ordine;
Gestione integrata dei conflitti nell’Istituto Penale Minorile di Palermo.
Rilevazione Dati anche con finalità di inter-scambio di informazioni con altri soggetti istituzionali;
Studio e Ricerca inerenti la Giustizia Riparativa e rivolte all’individuazione di azioni sociali di legalità e di cittadinanza attiva.
Inoltre sono in fase di sperimentazione: il Servizio di Ascolto delle vittime di reato con cui si garantisce uno spazio di “ascolto e di parola” alla vittime di reato commesso da minori; la mediazione con sex offenders minorenni; la Mediazione Penale con l’Amministrazione Penitenziaria.
Voci |
Quantità |
---|---|
n. soggetti assistiti |
1340 |
n. colloqui individuali |
260 |
n. percorsi di mediazione effettuati |
35 |
n. relazioni prodotte |
360 |
n. casi esaminati |
35 |
n. casi conclusi |
26 |
n. contatti con enti istituzionali |
170 |
n. partecipazione ad incontri di rete |
150 |
n. incontri di sensibilizzazione programmati |
110 |
n. incontri si sensibilizzazione effettuati |
98 |
n. customer satisfaction rilevate |
554 |
n. convocazioni Tavolo Tecnico |
1 |
n. focus group |
10 |
|
2 |
n. tesisti |
2 |
|
136 |
Voci |
Quantità |
---|---|
n. casi di mediazione familiare in carico |
|
n. casi di mediazione familiare conclusi |
38 |
n. colloqui individuali informativi |
32 |
n. colloqui individuali |
14 |
n. Incontri di mediazione |
123 |
n. Incontri con avvocati |
6 |
Affidamento Familiare
L’affidamento familiare, ai sensi delle leggi 184/83 e 149/01, è un intervento di sostegno e valorizzazione delle risorse familiari. Ha lo scopo di garantire al minore di essere accolto all’interno di una famiglia affidataria, per il suo sereno e sano sviluppo psico-fisico, nel caso in cui la famiglia di origine, per motivi di natura sociale o sanitaria, si trovi nell’impossibilità temporanea di assolvere tale compito.
L’affidamento familiare permette di ridurre la presenza e la durata della permanenza di minori nelle comunità alloggio.
L’intervento consiste nel predisporre un progetto di accoglienza a favore di un minore, temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo, presso un nucleo familiare diverso dal proprio, preparato ad offrirgli un contesto abitativo, educativo ed affettivo, adeguato alle sue esigenze di crescita, nel rispetto dei suoi legami parentali, per il tempo necessario, secondo le situazioni specifiche.
L’affidamento familiare si realizza attraverso l’attività professionale integrata tra diverse figure professionali, appartenenti ad enti e istituzioni diverse.
L’Amministrazione, per quanto riguarda l’affidamento familiare, ha il compito di:
- Promuovere l’affidamento familiare nelle sue diverse forme, attraverso attività di in-formazione rivolte ai cittadini, alle istituzioni e agli operatori, anche partecipando ad iniziative ed eventi organizzati da Enti esterni;
- Reperire e formare i soggetti - famiglie, coppie, persone singole - disponibili all’accoglienza di minori, attraverso un percorso di formazione che prevede incontri individuali e di gruppo, organizzazione di giornate esperenziali, gruppi psicologici ecc.;
- Collaborare ad individuare, insieme agli operatori referenti del progetto d’affido ( di solito appartenenti al Servizio Sociale di Comunità o ad altre UU.OO. Specialistiche del Settore Servizi Socio-Assistenziali) l’abbinamento più opportuno tra minore e persone formate all’affido, alla luce delle caratteristiche del bambino e a quelle del progetto di affidamento eterofamiliare a favore dei minori e delle loro famiglie di appartenenza;
- Espletare tutte le procedure necessarie per l’erogazione del contributo agli affidatari: accoglienza delle domande di contributo, istruzione e verifica amministrativa delle istanze presentate, elaborazione dei tabulati e calcolo delle somme spettanti a ciascun affidatario, predisposizione delle determine dirigenziali di impegno e liquidazione.
- Organizzare gruppi di sostegno tra famiglie affidatarie.
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