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Celona Antonino
(Prefetto)

Nato a Palermo il 19 dicembre 1898  e morto nel 1977

Terzo di otto figli, di cui sei femmine; il padre Salvatore era titolare di una casa di rappresentanza iniziata dal nonno, che per oltre 40 anni importa' in Sicilia i prodotti della Societa' belga Solvay. La madre, Adele Armè era figlia del magistrato palermitano Giacomo Armè procuratore generale presso la Cassazione di Torino, poi primo presidente della Cassazione di Palermo, ministro della Giustizia in uno dei governi Giolitti e senatore, che per la sua sapienza giuridica era detto "il Mosè siciliano".

Antonino compì gli studi a Palermo; nel 1917, quando era studente universitario, fu richiamato alle armi e prese parte alle operazioni sul Grappa come ufficiale. Conseguita la laurea in giurisprudenza presso l'Universita' di Palermo, vincitore del concorso indetto dal Ministero dell'interno, fu destinato alla Prefettura di Trapani e poi di Siracusa, svolgendo altresì funzioni di commissario prefettizio nei Comuni di Alcamo e di Partanna.

Nel 1933 fu trasferito alla Prefettura di Milano, dove rimase 13 anni come consigliere e poi come vice prefetto incaricato di seguire l'assistenza e beneficenza - sanita'

Nell'agosto 1943, dopo i pesanti bombardamenti aerei di Milano, ebbe anche l'incarico di commissario all'Ospedale Maggiore gravemente danneggiato.

Finita la guerra, fu promosso vice prefetto vicario di Milano e dopo un anno divenne Prefetto di Pavia. In questa sede, fra i palermitani locali c'era il deputato comunista Cavallotti, nipote di Felice Cavallotti, e con lui rievocava i rapporti fra i rispettivi nonni. Seppe così che Felice Cavallotti, fiero oppositore del governo Giolitti, dovendo iniziare al Parlamento una violenta filippica contro la compagine ministeriale (si era ai tempi dello scandalo della Banca Romana), esordì con una premessa: "Prima di svolgere il mio intervento, prego quel galantuomo del senatore Armè di uscire dall'aula, perchè non sono rivolte a lui le mie critiche".

Nel novembre del 1947, a seguito di un provvedimento del Consiglio dei Ministri che sostituiva il Prefetto di Milano ( esponente del Partito di azione) con un funzionario di carriera, squadre di partigiani e operai armati, guidate dal deputato Giancarlo Paietta, occuparono la locale Prefettura. Per cercare una soluzione (intanto il ministro dell?Interno Scelba era intervenuto sul Comando militare di zona per portare l'ordine), su proposta al presidente De Gasperi di una delegazione di parlamentari lombardi composta da tutti i partiti, fu stabilito di fare reggere la Prefettura di Milano da un funzionario conosciuto e ben visto da tutti. L'accordo fu raggiunto sul nome di Antonino Celona che lasciò la Prefettura di Pavia per svolgere l'opera di pacificazione a Milano.

Negli anni successivi svolse funzioni di Prefetto a Udine, Padova, Bergamo, di nuovo a Milano e, infine, concluse la carriera come Prefetto di Roma.

Nel novembre 1951 si prodigò nell'organizzare gli aiuti alle famiglie alluvionate del Polesine ricevendo pubblici apprezzamenti dal Presidente De Gasperi.

Durante gli anni passati a Padova conobbe il Cardinale Angelo Roncalli, poi divenuto Papa Giovanni XXIII, con il quale instaurò un intenso rapporto testimoniato da diversi incontri privati nella casa Roncalli a Sotto il Monte e in incontri pubblici in Vaticano e a Castel Gandolfo.

Nel corso della sua carriera ebbe occasione di intrattenere rapporti cordiali con artisti come i musicisti Umberto Giordano e Giorgio Federico Ghedini, i poeti Montale, Saba, Solmi, Valeri Villaroel, lo scultore Giacomo Manzè i critici Francesco Flora e Cesare Angelini.

Di vasta cultura giuridica e umanistica, dalla natia Palermo aveva tratto una passione per le questioni di marina; nel 1943 diede alle stampe una raccolta di versi "Tempo tornami ieri" poi ampliata nel 1964 con un secondo volume "Terza rotaia".

Appassionato di musica, pianista dilettante, la sua biblioteca di spartiti è stata donata dai quattro figli alla Scuola di musica del Comune di Opera (Milano).

Sposato con Giovanna Di Chiara, è stato decorato con la Croce di guerra e insignito dell?onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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