Consulta l'archivio biografico
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Nato a Palermo nel 1811 e morto nel 1868.
Fu allievo di Giuseppe Patania e soggiornò a Roma e a Firenze.
Tornato nel 1840 a Palermo, realizzò quadri a carattere storico, ritratti e molte opere ispirate alla "Divina Commedia".
Si fece notare con i dipinti Timoleonte, per il quale trasse ispirazione da Plutarco e L'amore di Saffo ispirato dall' Alfieri.
La sua numerosa produzione appare ispirata a un neoclassicismo scaldato da passioni romantiche.
Alla Galleria d'arte moderna di Palermo si conservano la Venere dormiente, il Ritratto del maestro Cutrera e il Ritratto di Giuseppe Patania.
Altre sue opere si trovano al Museo di storia patria di Palermo, alla Biblioteca comunale, nella chiesa di S. Cita e in collezioni private.
Fu maestro di Francesco Padovani, Antonio Perdichizzi e Pietro Volpes.
Abitava nel palazzo palermitano di famiglia, accanto alla chiesa della Madonna della Mazza in via Maqueda, dove una piccola lapide ancora lo ricorda.