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Collura Renzo
(Pittore)

Nato a Grotte nel 1920 e morto a Palermo nel 1989

Fu dal 1959 al 1977 Direttore della Civica Galleria d?Arte Moderna di Palermo. Compie i suoi studi artistici a Torino, ma affina i suoi interessi culturali nel corso delle vicende belliche che lo vedono poco più che ventenne operare in Grecia dove ha modo di approfondire la conoscenza dell'arte classica e bizantina fino al punto di esercitarsi anche nel restauro di antiche icone. Passato in Albania, vi rimane, anche dopo la cessazione delle ostilita' alle dipendenze quale "specializzato" di quel Ministero per la Cultura Popolare, con l'incarico di organizzare e dirigere un corso di avviamento artistico. Stabilitosi a Palermo, dopo il suo rientro in Sicilia avvenuto nel 1947, viene assunto alla Biblioteca comunale e partecipa, nel contempo, a numerose rassegne regionali e nazionali. Nell?agosto del 1959 viene chiamato alla direzione della Civica Galleria di Palermo (ubicata dal 1910 al 2006 al primo piano del Teatro Politeama) da poco riaperta al pubblico dopo il periodo bellico, ma con gravi carenze ambientali ed organizzative, priva di un razionale e qualificato percorso espositivo e con molte ed ingiustificate tolleranze verso gli artisti locali. Collura, pertanto, cosciente che la Galleria comunale negli anni Sessanta non poteva più rappresentare un luogo privilegiato per pochi cultori ed esteti, ma doveva necessariamente aprirsi alla fruizione di tutta la Comune si pone subito all'opera per fare assumere ad essa il ruolo di effettiva depositaria di opere significative per un consuntivo di documentazione a carattere storico-artistico, dal neoclassicismo ai primi decenni del Novecento, e per lo studio dei più moderni linguaggi espressivi, non solamente siciliani. Si trattava in sostanza di rifondare su nuovi criteri e pi?attuali orientamenti l'istituto, per cui Collura per raggiungere i suoi obiettivi non esita a giocare nel giugno del 1960 la rischiosissima carta della totale chiusura della struttura per consentire i necessari lavori di riattamento ed effettuare un nuovo e più razionale ordinamento. L'istituto riapre quattro anni dopo, nel giugno del 1964, completamente rinnovato con l'aggiunta di nuovi servizi complementari, come l'Archivio degli artisti e la Biblioteca, ma, soprattutto, rinnovato nel suo ordinamento, frutto di una rigorosa selezione delle opere da esporre, che, peraltro, in una visione estetica non priva di sinergia, coinvolgeva anche gli spazi esterni del Teatro Politeama, dal verde dei giardini agli intercolumni, allo stesso foyer. Frutto di questa  operosita' del Collura fu anche una guida illustrata pubblicata nel 1974. Con il proposito di approfondire il linguaggio artistico dei siciliani, proponeva nei saloni della Galleria "sintetiche mostre indicative o retrospettive", come quelle dedicate a Francesco Lo Iacono (1965), Pippo Rizzo (1966) e Leo Castro (1973), o quelle sulla ritrattistica siciliana dell'Ottocento (1966) o sulle Opere inedite o poco note di artisti siciliani dal 1800 al 1950, tratte dai depositi della stessa Galleria (1972), senza tuttavia trascurare di aprirsi ad esperienze nazionali ospitando le antologiche di Corrado Cagli (1967), Pietro Consagra (1973) e Tono Zancanaro (1974). La Galleria sotto la sua gestione assume il ruolo di "dinamico laboratorio di lievitazione artistica e culturale"; dal 1965 partecipa alla annuale "Settimana internazionale di nuova musica", curata da Nino Titone, ospitando nelle sue sale sia audizioni musicali che esposizioni di avanguardia, "Revort-1 e Revort-2". Fu anche rappresentante per la sezione siciliana dell'Associazione Nazionale dei Musei Locali e Istituzionali. Purtroppo la inadeguatezza della sede storica non permise di fare della Galleria quel centro culturale interdisciplinare vagheggiato dall'infaticabile direttore. Alla fine del 1977 Collura ritiene ormai esaurito  il suo compito di pubblico funzionario e decide di ritornare a tempo pieno alla sua attivita' di pittore. Infatti la sua ben nota correttezza morale ed il suo rigore etico di artista e di pubblico funzionario lo avevano indotto alla coraggiosa decisione di rinunziare durante la sua carica alla direzione della Galleria a far conoscere in pubbliche mostre le sue opere, ritenendo incompatibile l'operato dell'uno con l'immagine ed il delicato ruolo istituzionale super partes dell'altro. Segue, così un' intensa attivita' espositiva con mostre a Palermo, Padova, Roma ed in molte altre Comune Nel 1999, in occasione del decennale della sua morte, il Comune di Grotte gli ha dedicato un'antologica alla quale hanno dato il loro contributo rinomati critici e studiosi d'arte. Una sua antologica fu nei programmi  del Comune di Palermo.      

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