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Riccobono Salvatore
(Giurista)

Nato a Palermo il 13 settembre 1910 e morto il 13 giugno 2005.

Si formò prima alla prestigiosa Scuola di Civiltà giuridica romana guidata dallo zio, suo omonimo (1864 - 1958), una delle figure più luminose della moderna scienza romanistica e poi a Monaco di Baviera al magistero di Leopold Wenger, che lo introdusse alle prospettive della ricerca documentaria entro la più ampia cornice delle civiltà e dei diritti del Mediterraneo.

Nel 1937 ebbe la libera docenza all'Università di Palermo. Una lunga prigionia di guerra tra il 1940 e il 1946, in Cirenaica, in Egitto e in India, lo tenne lontano dalla ricerca, ma non gli impedì di dar voce alla sua vocazione: organizzò infatti, dei corsi di storia romana per i compagni di prigionia.

Alla fine della guerra riprese l'impegno didattico presso l'Università di Palermo, dove svolse l'insegnamento di Storia del diritto romano fino al 1980, oltre all'insegnamento di altre materie storiche (storia romana, storia antica, storia economica) presso Lettere e Magistero di Palermo e Messina.

Fu sindaco di S. Giuseppe Jato nel 1963 -64 e salutò con entusiasmo la campagna archeologica che ha portato alla luce l'importante sito di Ietai, stringendo rapporti accademici con il direttore Hans Peter Isler. I suoi interessi tecnico-giuridici, tradottisi in rilevanti contributi scritti sull'organizzazione amministrativa romana, sul principato di Augusto, sulle fonti giuridiche dell'Egitto romano con "Gnomon dell'idios logos" e in limpidi manuali didattici, si sono sempre coniugati con l'attenzione per gli aspetti culturali e spirituali della civiltà romana, ad esempio l'influsso del cristianesimo nell'evoluzione del diritto romano e la nozione e l'incidenza del valore dell'humanitas.

La duplicità di orizzonti di studio corrispose ad un convinto credo interiore, portato ad esaltare tanto le necessità dell'ordine giuridico e politico dello Stato quanto le profondità dei valori dello spirito.

Egli aveva una semplicità d'animo temprata dalla quotidiana frequentazione con la cultura classica e dalle dolorose vicende personali e familiari del tempo di guerra.

Emblematico il titolo di una sua raccolta di poesie "Lungo il cammino in grazia e umiltà". Perseguì l'impegno sociale come insegnante - educatore; come animatore culturale, fu anche presidente onorario della Storia Patria; come studioso sensibile alle esigenze della collettività diede dei contributi in temi di ecologia ed ambiente; come promotore, insieme ad altri giuristi cattolici, del Movimento per la vita.

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