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Nato nel 1923 e morto a Roma nel 1978.
Grande esperto di letteratura russa e di cultura boema, fu ordinario di Lingua e letteratura russa presso l'Università di Roma.
Nel dopoguerra soggiornò per lungo tempo a Praga ed esordì nel 1950 con la "Storia della poesia ceca contemporanea" e nel 1954 pubblicò la "Poesia russa nel Novecento".
I due filoni di ricerca proseguirono per tutta la vita, si specializzò inoltre sul teatro, avviando nello stesso tempo una lunga carriera di traduttore che gli consenti di presentare al pubblico italiano numerosi poeti, ad esempio, tradusse per primo le poesie di Boris Pasternak.
Si occupò di tutti i maggiori autori dell'area boema (Hasek, Capek, Hrabal) e di autori russi come Majakovskij, Belyi, Blok.
Questo interesse sfociò infine nell'opera che viene considerata il suo capolavoro "Praga magica" dove Ripellino rivive la metropoli ceca al tempo di Rodolfo II, degli alchimisti, del Golem, del quartiere ebraico, della letteratura tedesca che vi fiorì sullo scorcio dell'impero austro-ungarico.