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Giacchino Paunita Livia
Giacchino Paunita Livia
(Musicista)

Nata a Palermo nel 1910 e ivi morta il 10 giugno 2001.

Esponente di una famiglia di musicisti, di cui lei è la minore, sin dai primissimi anni rivela uno speciale talento musicale; dotata di orecchio assoluto, all'età di appena quattro anni si cimenta al pianoforte con gli Studi e le Sonatine del primo corso eseguiti dalla sorella Maria Antonietta, più grande di lei di due anni.

La sorella maggiore Maria Giacchino Cusenza, della quale fu la prima allieva e con la quale compie gli studi pianistici, le impartisce le lezioni all'età di cinque anni.

Dei primi anni al pianoforte, amava ricordare le difficoltà causate dalla sua "mano non pianistica", come lei l'ha definita, che solo il paziente e mirato studio di anni le permise di superare.

Questa esperienza giovanile, legata a quelle maturate in età adulta e divenuta insegnante, la condusse a perseverare con tenacia e a dare il meglio di sè con tutti gli allievi, indipendentemente dalle loro doti, convinta che il valore di una scuola pianistica non si debba misurare solo con i risultati ottenuti dai migliori, ma e soprattutto, con i livelli qualitativi che essa è capace di far raggiungere a tutti gli allievi.

Questa intuizione di assoluta modernità rappresenta uno dei tratti salienti della sua personalità.

Si diploma a 16 anni, dopo che a 13 aveva superato l'esame di settimo anno, pressochè corrispondente all'attuale esame di compimento medio (ottavo anno). Il suo repertorio a questo punto è già molto ricco, spazia dall'opera di Bach, pietra miliare nella sua attività didattica, a Beethoven, Chopin, Liszt.

In questo periodo approfondisce anche autori del primo '900: Debussy, Albeniz, Ravel, Casella, Castelnuovo - Tedesco. Nel fervore di tanto studio e per l'ambiente familiare in cui si trova a vivere, non manca lo svolgersi di una intensa e costante attività cameristica e concertistica che la accompagnerà per quasi tutta la sua carriera.

Le prime esperienze risalgono all'età di nove anni, sia da solista sia in duo con la violinista Sistina Lo Iacono, con la quale continuerà a suonare per molti anni anche da adulta.

Poi in duo con la sorella violoncellista Maria Antonietta, in trio, in duo pianistico a quattro mani e a due pianoforti, con la sorella Maria Giacchino.

Dell'attivita' cameristica, si ricorda la prima esecuzione palermitana della "Sonata" di P. Hindemith per viola e pianoforte con Aurelio Arcidiacono, che l'autore aveva dedicato allo stesso Arcidiacono, anch'egli musicista di pregio, entrato nella famiglia Giacchino quale marito di Maria Antonietta.

Come lei stessa sottolineava, la musica da camera ha avuto un grande ruolo nella sua maturazione artistica: nell'insegnamento ella le attribuì un'attenzione particolare, stimolando gli allievi a suonare in formazioni cameristiche, quando non era lei stessa a promuoverle, ritenendo tale attività non un ripiego di solisti mancati, ma una tappa fondamentale per la crescita e la maturazione espressiva di ogni buon pianista.

Docente all'Istituto Magistrale e poi al Conservatorio "V. Bellini" di Palermo, scrive con la sorella Tonì violoncellista e insegnante di canto corale, un trattato per quell'insegnamento specifico. Insegnante rigorosa ed esigente, ma anche affettuosa e comprensiva, pretendeva un lavoro di continuo approfondimento tecnico ed interpretativo; nel contempo incoraggiava e sosteneva all'altro strumento, per far scoprire all'allievo l'essenza vera di ogni autore e di esso ogni singola nota.

Una guida illuminante che stimolava la ricerca continua di interiore intensità espressiva nel rispetto del rigore stilistico. Il suo impegno didattico non si arrestà mai, continuò a seguire gli allievi con interesse ed entusiasmo; nell'arco della sua lunga presenza in Conservatorio ebbe anche modo di personalizzare il metodo didattico messo a punto dalla sorella Maria.

Fu continuamente interessata alle evoluzioni della musica, in continuo ascolto dei numerosi talenti che si alternavano nello scenario concertistico "non volendo rimanere a tutti i costi ancorata a vecchi archetipi esecutivi", come soleva ripetere.

Ma la stessa curiosità era riferita anche alle vecchie edizioni dei classici, per farne i confronti: fu così che riuscì a scovare la prima ed unica edizione dei "12 studi opera 1" di Listz, di cui non si aveva conoscenza e dei quali fece una revisione, pubblicata dalla Casa editrice Curci nel 1976.

E di ogni scoperta faceva subito partecipi gli allievi a lei più vicini. Fra le numerose pubblicazioni si ricordano: "I bimbi al piano" edito da Carisch, imponente opera didattica per l'avvio dello studio del pianoforte; "Educazione musicale" edito da Petrini, Torino 1980.

Nel 2000 le viene assegnato il premio Seiler alla carriera con la seguente motivazione: "Livia Giacchino Paunita rappresenta un raro esempio di passione incondizionata per la musica e di dedizione all'insegnamento, inteso nel senso più alto, di formazione della personalità musicale degli allievi e non di semplice trasmissione di un sapere tecnico".

Nel 2003 le è stata intitolata un'aula del Conservatorio di Musica "V. Bellini" di Palermo.

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