Consulta l'archivio biografico
La consultazione dell'archivio biografico, alfabetica o ad nomen, consente di accedere alla biografia del soggetto interessato, completa delle sue fonti. Tutte le biografie e il materiale a disposizione sono in lingua italiana.
Nata a Catania nel 1922 e morta a Palermo il 15 settembre 2003.
Il padre, l'ingegnere Giuseppe Poma di S. Severino di aristocratica famiglia trapanese, per motivi di lavoro si spostava in varie località così che Maria nacque a Catania e per lo stesso motivo completerà gli studi a Torino, dove nel 1946 si laurea in Storia e Filosofia.
La nostalgia e l'attaccamento alle proprie radici la inducono a tornare in Sicilia, a Palermo, dove incontra il giornalista del giornale "L'Ora" Pino Basile che sposerà nel 1948 e con il quale avrà due figli.
A seguito del trasferimento del marito a Roma nel periodo tra il 1949 ed il 1950, Maria Poma insegnò storia dell'arte e approfondì le sue conoscenze nell'ambito.
Al rientro a Palermo, con l'articolo "Erice o dell'incanto", vinse uno dei rari premi letterari dell'epoca e ciò la indusse a scrivere sempre di più.
Fu chiamata a collaborare al "Gazzettino di Sicilia" di Radio Palermo ed alla rivista "Sicilia", edita da Fausto Flaccovio per conto della Regione Siciliana; curò le attività artistiche del Circolo di cultura presso la sezione siciliana del Partito Socialista e nel 1961 venne chiamata a far parte della giuria della Biennale di Venezia.
Frequentò i corsi di psicologia sperimentale condotti dal prof. G.Canziani, anche per il consapevole carico rappresentato dal figlio maggiore afflitto da una patologia psichica e fonda, e ne sarà appassionata presidente, l'Associazione nazionale famiglie fanciulli subnormali.
Nonostante tutto, non desiste dal percorrere un suo sogno di fondare e gestire una galleria d'arte, l' "Art Club Sicilia" che ebbe sede prima in via Caltanissetta e poi in via Messina: il suo impegno, oltre quello di ospitare artisti famosi, fu di aprire le porte ai giovani artisti siciliani.
Seppe dare alla galleria un taglio vivace e intraprendente, intorno ad essa si radunò un nutrito gruppo di pittori e scultori a cui, nel 1963, chiese di ritrarre i personaggi noti di Palermo per una mostra collettiva che suscita' grande interesse di pubblico.
In quel periodo cominciarono a manifestarsi in lei squilibri che, purtroppo, nel tempo divennero più frequenti ed intensi, tanto da richiedere ripetuti ricoveri ed interventi terapeutici.
La tragica fine del figlio Cristiano nel 1980 e la scomparsa del marito nel 1988, aggravarono ulteriormente la sua condizione psichica e visse isolata i successivi anni della sua vita.