Teatro Biondo: “Re Chicchinella” di Emma Dante apre la nuova stagione

dal 18 Ottobre 2025 al 26 Ottobre 2025

Re Chicchinella di Emma Dante inaugura la stagione 2025-2026del Teatro Biondo di Palermo

Argomenti

Cos'è

Con il debutto di Re Chicchinella di Emma Dante prende il via, sabato 18 ottobre alle ore 19.00, la stagione 2025-2026 del Teatro Biondo di Palermo, la prima curata da Valerio Santoro e intitolata Storie che si riflettono, per rimarcare la funzione partecipativa del teatro, inteso come luogo in cui tutti e tutte possono «riconoscersi nelle emozioni, nei conflitti e nei sogni raccontati in scena». Un cartellone «che intreccia grandi autori classici e nuove drammaturgie, in un dialogo vivo tra passato e presente». Re Chicchinella, libero adattamento da Lu cunto de li cunti di Giambattista Basile, scritto e diretto da Emma Dante, è interpretato da Angelica Bifano, Viola Carinci, Davide Celona, Roberto Galbo, Enrico Lodovisi, Yannick Lomboto, Carmine Maringola, Davide Mazzella, Simone Mazzella, Annamaria Palomba, Stephanie Taillandier, Samuel Salamone, Marta Zollet. Prodotto dal Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa in coproduzione con Atto Unico - Compagnia Sud Costa Occidentale, Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale, Carnezzeria, Célestins Théâtre de Lyon, Châteauvallon-Liberté Scène Nationale, Cité du Théâtre - Domaine d’O - Montpellier - Printemps des Comédiens, lo spettacolo ha le di luci Cristian Zucaro, mentre la stessa Emma Dante firma gli elementi scenici e i costumi. Repliche fino al 26 ottobre. Con Re Chicchinella, dopo La scortecata e Pupo di zucchero, Emma Dante conclude il progetto con il quale ha attraversato l’immaginifico universo dello scrittore campanoGiambattista Basile: un’altra favola per raccontare la profondità dell’animo umano attraverso il gioco e l’ornamento della poesia barocca. «Giambattista Basile – dice Emma Dante – è un narratore, anzi un affabulatore, un inventore di favole che sempre molto hanno a che fare con la realtà. È un grandissimo creatore di visioni, grazie soprattutto al linguaggio intriso di magia, ma allo stesso tempo è molto concreto, estremamente terreno. Ho sempre rintracciato, nelle sue favole, elementi che corrispondevano alla nostra realtà. Pertanto, mi piace, di Basile, la verità: nonostante l’architettura straordinaria che costruisce attraverso il linguaggio, mantiene sempre qualcosa di fortemente realistico»

Protagonista di Re Chicchinella, che come sempre mescola elementi grotteschi, comici e tragici, è un re che, colto da un impellente bisogno corporale, commette il tragico errore di impiegare un animale che crede morto, una gallina, per pulirsi le terga. La pennuta, tutt’altro che defunta, gli si incolla al didietro e risale su per le viscere installandosi nelle interiora del sovrano. L’animale magico, come un verme solitario, divora tutto quello che il poveretto mangia, facendogli espellere uova d’oro. Stremato dalla cosa, il re decide di lasciarsi morire di fame, incontrando l’opposizione di tutta la corte, che non vuole privarsi delle uova d’oro. «La verità di questa novella – spiega Emma Dante – ha a che fare con l’avidità, l’anaffettività, la mancanza di empatia che, a volte, si trova all’interno delle famiglie. Si ha sempre un po’ di paura a parlare delle famiglie, dei loro segreti, della loro intimità». In questo caso si tratta di una famiglia reale, «eppure – continua la regista – anche questa famiglia ha le sue miserie, prima di tutte la solitudine, all’interno di una comunità così apparentemente felice nel benessere. Il protagonista, che pure è il re, è solo, malato, abbandonato, circondato da persone, la sua famiglia, interessate non certo alla sua anima o alla sua bellezza interiore, bensì solo al denaro, alle uova d’oro che, casualmente, anzi, incidentalmente, produce da quando si ritrova ad avere dentro di sé la gallina che non vuole uscire dalle sue interiora. Nella mia rivisitazione, questo è diventato il nodo drammaturgico dello spettacolo, che, a poco a poco, con il procedere delle scene, si trasforma in una visione, in un incubo, un sogno. Sconfina nell’irreale, restando ancorato al concreto della distanza che, talvolta, si crea nelle famiglie, per la mancanza di sentimento e a causa di interessi che prevaricano sugli affetti. Di sicuro si parla anche della solitudine del potere, della sua ottusità che instupidisce, e quindi bisogna guardarsi dal desiderarlo e dal conquistarlo, perché di sicuro non è sano. Senza dubbio, il potere, per come lo si racconta in questa favola, è qualcosa di patologico, che non produce bellezza, ma odio, distanza e morte».

A chi è rivolto

A tutti

Luogo

Teatro Biondo

Via Roma, 258, 90133 Palermo PA, Italia

Ulteriori dettagli

Date e orari

18 Ott

Inizio evento

26
Ott

Fine evento

Contatti

Associazione Teatro Biondo

Via Roma 258

T 091 7434301

calendario delle rappresentazioni:

sabato 18 ottobre ore 19.00

domenica 19 ottobre ore 17.00

martedì 21 ottobre ore 21.00

mercoledì 22 ottobre ore 17.00

giovedì 23 ottobre ore 17.00

venerdì 24 ottobre ore 21.00

sabato 25 ottobre ore 19.00

domenica 26 ottobre ore 17.00

La biglietteria è aperta da martedì a domenica dalle ore 9:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 19:00;

durante la stagione anche a partire da un'ora prima dell'inizio degli spettacoli.

Chiusura settimanale lunedì

Ultimo aggiornamento: 14/10/2025, 12:07

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