Cos'è
Titanic non è una ricostruzione storica del più famoso naufragio della storia. Il giovane drammaturgo e regista Davide Sacco prende spunto da quel disastro per riflettere, con il linguaggio di una commedia nera, sul potere e le sue dinamiche, e sul naufragio come metafora di una deriva morale, conseguenza di scelte ciniche e opportunistiche.
Nelle prime ore del 15 aprile del 1912 a Londra, prima ancora che si diffonda la notizia del naufragio, l’armatore della compagnia responsabile del Titanic e un prete senza scrupoli si incontrano per escogitare un piano che li possa salvare dal crollo finanziario e da un danno d’immagine irreversibile. L’unica soluzione possibile sembra essere quella di vendere l’intera compagnia a un giovane e facoltoso rampollo, noto per la sua goffaggine e il suo animo disincantato. «Ho scelto di ambientare tutto in un’unica mattina, in una stanza, per mettere i personaggi in trappola – l’autore e regista Davide Sacco – Nessuna via di fuga, solo parole, scelte, responsabilità. È lì che emerge il vero volto di ciascuno di questi tre uomini». In un crescendo serrato di dialoghi brillanti, tensione morale e ironia tagliente, il confine tra ingenuità e intelligenza si fa sempre più sfumato. E mentre il giorno avanza, e con esso la verità, solo una cosa è certa: non tutti riusciranno a salvarsi. Una storia sul potere, il senso di colpa, l’eredità e la sorprendente forza di chi viene sempre sottovalutato.