Quattro famiglie rinunciano alle case popolari confiscate alla mafia. Dichiarazione assessore Alaimo

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«La rinuncia da parte di quattro famiglie all’assegnazione di una casa popolare confiscata a un mafioso è un gesto che non può essere sottovalutato e che richiede la massima attenzione da parte di tutti gli organi competenti..

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13 Settembre 2024

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«La rinuncia da parte di quattro famiglie all’assegnazione di una casa popolare confiscata a un mafioso è un gesto che non può essere sottovalutato e che richiede la massima attenzione da parte di tutti gli organi competenti. Un fatto inaccettabile che mina il lavoro costante e rigoroso delle istituzioni nella lotta contro la mafia e il ripristino della legalità». 

Lo dichiara l’assessore ai Beni confiscati e legalità del Comune di Palermo, Brigida Alaimo. 

«Ci adopereremo - continua - affinché vengano effettuati tutti gli approfondimenti necessari per comprendere le ragioni di queste rinunce e per assicurare che non vi siano pressioni o intimidazioni mafiose dietro a tale decisione. Ogni passo indietro nella restituzione alla collettività di beni confiscati rappresenta un affronto alla giustizia e alla memoria di chi ha sacrificato la propria vita per contrastare la mafia. L’Assessorato ai Beni Confiscati e alla Legalità del Comune di Palermo si impegna a seguire da vicino questa vicenda e a garantire che siano intraprese tutte le azioni necessarie per assicurare trasparenza e giustizia».

Ultimo aggiornamento: 13/09/2024


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