Cos'è
Debutta in prima nazionale il 17 dicembre alle ore 21.00 (replica il 18 dicembre alle ore 19.00) al Teatro Garibaldi di Palermo- via Teatro Garibaldi 45- Campobello, la nuova opera teatrale di Eva-Maria Bertschy, regista e drammaturga svizzera, in collaborazione con il regista maliano Abou Bakar Sidibé e l’attrice siciliana Daniela Macaluso.
Prodotto da HERProductions (Zurigo) in coproduzione con Fondazione Studio Rizoma (Palermo), Prima Onda Fest / Genìa Lab Art Palermo, Theater Winkelwiese Zurigo, Schlachthaus Theater Berna, euro-scene Lipsia, in collaborazione con Arci Porco Rosso Palermo, Campobello inaugura la seconda parte di Between Land and Sea 2025, il festival che continua a esplorare le connessioni umane e culturali del Mediterraneo, tra teatro, politica e realtà sociale.
Dopo il debutto di Palermo, lo spettacolo inizierà una tournée internazionale, andando in scena il 15, 18 e 20 gennaio e il 5, 7 e 10 maggio 2026, al Theater Winkelwiese di Zurigo; il 20, 21 e 22 maggio 2026, al Schlachthaus Theater di Berna; dal 3 all’8 novembre 2026 all’euro-scene di Lipsia, e nel giugno 2027 al Wildwuchs Festival di Basilea.
Il progetto nasce da oltre due anni di ricerca condotta da Eva-Maria Bertschy insieme alla Fondazione Studio Rizoma nei territori di Campobello di Mazara e nella Sicilia occidentale, in dialogo con lavoratori stagionali, associazioni locali e realtà che operano sul tema delle migrazioni e del lavoro agricolo. Attraverso testimonianze dirette e un approccio di osservazione partecipata, la regista ha costruito un racconto che intreccia il vissuto contemporaneo dei braccianti con la storia recente dell’isola, segnata da disuguaglianze economiche, abbandono politico e nuove forme di solidarietà. Campobello diventa così anche un ritratto della Sicilia di oggi, specchio delle contraddizioni europee: un luogo dove lo sfruttamento convive con la resistenza quotidiana, e dove la dignità si afferma nel gesto collettivo di chi continua a restare e a lottare.
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Da qualche parte ai margini dell’Europa, su un’isola nel Mediterraneo, sorge una piccola città chiamata Campobello, dove ogni anno migliaia di lavoratori stagionali provenienti dall’Africa occidentale raccolgono le grandi olive verdi. Qui, tra gli uliveti e la polvere, Bertschy, Sidibé e Macaluso hanno raccolto testimonianze dirette e costruito un linguaggio scenico che fonde teatro, musica e video, intrecciando teatro documentario e finzione per raccontare un’Europa che vive nell’ombra del proprio sistema economico e sociale: quella che si regge sul lavoro invisibile di chi non ha diritti, e sul silenzio di chi osserva.
La storia segue Simona e Amadou, due vite parallele che si incontrano nella città degli invisibili. Il loro amore diventa un atto politico, un gesto di resistenza dentro un ordine sociale intransigente. Tra solidarietà e abbandono, Campobello mette in scena in un legame ideale, i destini dei migranti africani e quelli dei lavoratori precari europei, le storie di persone senza diritti ai fantasmi di un passato coloniale mai veramente superato.
Con testi in italiano, francese e lingua bambara, Campobello è interpretato da Abou Bakar Sidibé e Daniela Macaluso. Le musiche originali composte da Kojack Kossakamvwe, ed eseguite da un gruppo di musicisti e musiciste provenienti da diverse parti dell’Africa- Jonathan Mbayi, Nicola Mulumba, Jerry Iba, Ruth Samoya, Dieu Le Veux Sumba, Tychique Ibal e Jeanne Lokomo- uniscono tradizioni africane e canzone pop italiana, mettendo in dialogo le melodie popolari italiane di Toto Cutugno con la musica tradizionale per chitarra del Mali, per dare vita a un inno fragile e ironico a un’Europa solidale. La scenografia modulare di Lea Burkhalter rievoca paesaggi reali e infrastrutture dell’emarginazione, mutando forma durante lo spettacolo come un organismo vivo.
Campobello esplora le zone grigie della legalità, le relazioni di potere e l’indifferenza istituzionale che si fa violenza quotidiana. “Con Campobello ho voluto scrivere una parabola contemporanea,” afferma Eva-Maria Bertschy, “una storia che rivela come le strutture del razzismo e dello sfruttamento attraversino ancora oggi l’Europa. Campobello diventa il simbolo di un sistema che genera invisibilità e precarietà, ma anche il luogo in cui solidarietà e amore riescono a sopravvivere. Nel nostro spettacolo si intrecciano forme narrative e prospettive. Una siciliana, una svizzera e un maliano che da dieci anni lotta contro il sistema europeo di emarginazione: insieme raccontiamo una storia di incontri.”
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Eva-Maria Bertschy, nata nel 1982 a Düdingen (Svizzera), è drammaturga, regista e autrice teatrale freelance e vive a Zurigo. Dal 2012 ha ideato e realizzato progetti teatrali e documentari internazionali con il regista svizzero Milo Rau e l’IIPM. Parallelamente ha inoltre collaborato con il regista berlinese Ersan Mondtag. Nel 2021, insieme al musicista svizzero Elia Rediger, al coreografo congolese Dorine Mokha e al curatore Patrick Mudekereza, ha fondato GROUP50:50. Con il collettivo svizzero-congolese ha svilup- pato un progetto politico biennale articolato in più parti, che include i due spettacoli di teatro musicale The Ghosts Are Returning (invitato nel 2023 al Theatertreffen svizzero e nominato per il FAUST) ed Ecosystem (al Residenz di Lipsia e nel 2023 al Kaserne di Basilea). Cinque anni fa si è trasferita a Palermo, dove, insieme allo scrittore, teorico politico, attivista e organizzatore culturale italiano Lorenzo Marsili, ha creato la Fondazione Studio Rizoma, un centro di produzione per progetti politici e artistici transnazionali. Con il team di Rizoma ha co-curato tre edizioni del Between Land and Sea Festival, che dal 2021 si tiene a Paler- mo e nelle due città portuali di Tunisi e Brema. Nel 2024 ha realizzato la sua prima opera teatrale Fremde Seelen / Âmes étrangères (al festival Belluard Bollwerk International di Friburgo, al Theater Neumarkt di Zurigo, al Landestheater Vorarlberger di Bregenz e all’ euro-scène di Lipsia), con cui è tornata in Svizzera.
Lea Burkhalter, nata nel 1992 a Berna (Svizzera), ha studiato arte con specializzazione in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Amburgo (HFBK) e l’Università delle Arti di Zurigo (ZHdK). Per l’installazione performativa IM FALL, realizzata in collaborazione con Marlene Lockemann, ha vinto il Premio Karl H. Ditze come miglior progetto di laurea alla HFBK di Amburgo. Dal 2015 progetta scenografie e costumi per teatro, danza e opera. I suoi lavori sono stati presentati in teatri come l’Opera di Amburgo, lo Schauspielhaus di Zurigo, il Deutsches Schauspielhaus di Amburgo, il Konzert Theater di Berna, il Teatro stabile di Lucerna, il Theater für Niedersachsen di Hildesheim, Kampnagel di Amburgo, il Gare du Nord di Basilea e il Lichthof Theater di Amburgo, spesso in collaborazione con i registi Henri Hüster, Benjamin van Bebber e Basil Zecchinel. Nel 2020, nel sondaggio della rivista Theater heute, Lea Burkhalter è stata segnalata nella categoria “Miglior artista emergente”. Nel 2024, insieme al coreografo Arnold Behren, sviluppa lo spettacolo My lovely Arnold al Fabriktheater Rote Fabrik di Zurigo. Per Play Dead, il suo progetto di laurea presso la ZHdK di Zurigo è anche regista. Nel 2025 i suoi lavori saranno presentati allo Schauspielhaus di Graz e alla Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf.
Abou Bakar Sidibé (1985) è un regista di documentari e attivista che vive a Berlino. È cresciuto a Bamako, dove ha studiato letteratura inglese e si è impegnato politicamente nella sua città natale. Durante la sua fuga dal Mali verso la Germania, Abou Bakar Sidibé ha trascorso quindici mesi presso la recinzione di confine di Melilla. Con una telecamera ha documentato le vicende delle persone che cercavano di attraversare la frontiera. Da questo lavoro è nato il film pluripremiato „Les Sauteurs – Those who jump“ Anche dopo il suo arrivo in Germania ha continuato a documentare la propria vita, tra la dura quotidianità nel centro di accoglienza per richiedenti asilo e la sua partecipazione a eventi politici e culturali. Ha realizzato il cortometraggio „ma nouvelle vie européenne“, che nel 2019 ha vinto il premio come miglior cortometraggio tedesco all’International Short Film Festival di Oberhausen. Tra il 2016 e il 2024 ha viaggiato in tutta la Germania per partecipare a incontri pubblici e dibattiti sulla condizione dei rifugiati. Ha collaborato con l’European Center for Constitutional and Human Rights (ECCHR) ad un progetto sui respingimenti illegali nell’enclave di Melilla e ha preso parte, tra gli altri, a General Assembly (alla Schaubühne di Berlino) e School of Resistance di Milo Rau (allo Schauspiel di Colonia). Ha condotto numerosi workshop, ad esempio all’Accademia delle Belle Arti Burg Giebichenstein di Halle o al Co-Working Summer della S27 a Berlino. Nel 2021 è stato borsista del programma Weltoffenes Berlin. Nel 2024 ha partecipato come artista alla mostra collettiva Re-borders al Kunsthaus Bethanien di Berlino e, durante il Between Land and Sea Festival, è stato artista residente su invito della Fondazione Studio Rizoma.
Daniela Macaluso (1978) è nata in un piccolo paese di montagna della Sicilia e vive a Palermo. Ha studiato alla scuola di teatro Biondo Stabile di Palermo e alla scuola di teatro Teatés diretta da Michele Perriera (gruppo letterario ‚63). Ha lavorato per quindici anni con la Compagnia Sud Costa Occidentale diretta dalla regista palermitana Emma Dante. Con lei ha realizzato diversi spettacoli, tra cui Le sorelle Macaluso, vincitore di due premi Ubu e in tournée per molti anni sia in Europa che all’estero. Ha recitato nei film di Nanni Moretti, Marco Bellocchio, Pietro Marcello, Piero Messina, Ridley Scott, Emma Dante e del gruppo Masbedo. Da alcuni anni si dedica a produzioni proprie, in cui dirige e recita. Attualmente sta lavorando a due nuove produzioni: sul personaggio di Molly Bloom di Joyce e sulla poesia femminile contemporanea, che sta mettendo in scena insieme alla musicista Serena Ganci. Collabora inoltre con la regista e autrice svizzera Eva Maria Bertschy e con la Compagnia Teatri Alchemici di Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi.
CAMPOBELLO
Un progetto di HERProductions (Zurigo). Coproduzione: Fondazione Studio Rizoma (Palermo), Prima Onda Fest / Genìa Lab Art Palermo, Theater Winkelwiese Zurigo, Schlachthaus Theater Berna, euro-scene Lipsia. In collaborazione con Arci Porco Rosso Palermo. Con il contributo di: Città di Zurigo – Cultura, Cantone di Zurigo, Pro Helvetia – Fondazione Svizzera per la Cultura, Fondazione Landis & Gyr, Fondazione Anne-Marie Schindler, Fondazione Ernst Göhner, Fondazione Corymbo, Fondazione Rosa Luxemburg Tunisia, Fabriktheater Zurigo.
CREDITS & INFO
Testo e Regia: Eva-Maria Bertschy
Scenografia e costumi: Lea Burkhalter
Performers: Abou Bakar Sidibé, Daniela Macaluso
Composizione e direzione musicale: Kojack Kossakamvwe
Musiciste e musicisti: Jonathan Mbayi, Nicola Mulumba, Jerry Iba, Ruth Samoya, Dieu Le Veux Sumba, Tychique Ibal, Jeanne Lokomo
Video e testo: Abou Bakar Sidibé
Drammaturgia: Luca Maier
Traduzione: Enrico Bordieri, Katia Flouest-Sell
Direzione tecnica: Gabriele Gugliara, Nathan Tagliavini
Design luci: Sylvain Faye
Realizzazione scenografica: Aurelio Ciaperoni
Assistente alla regia e videoediting: Tiziano Locci
Produzione: Camille Jamet (HERProductions) e Letizia Gullo (Fondazione Studio Rizoma)
La ricerca per questo spettacolo è stata realizzata in collaborazione con Yaya Njie, Giulia Gianguzza, Liliana Catanzaro e Angelo Giorgi. Li ringraziamo per il loro instancabile impegno nel pensare un mondo migliore. Con un ringraziamento speciale a Cheikh Sene.