Cos'è
Paolo Triestino è regista e protagonista de Il movimentatore di Edoardo Erba, una originale commedia che si trasforma in un’insolita lezione di storia dell’arte. Prodotto dal Teatro Biondo di Palermo, lo spettacolo debutta il 5 novembre in Sala Strehler, dove resterà in scena fino al 16. Le musiche sono di Natalia Paviolo, la scena di Francesco Montanaro, i costumi di Lucrezia Farinella, le luci di Alessandro Nigroe le animazioni di Valeriano Spirito. Nei panni di un “movimentatore”, un tecnico specializzato che ha il compito di trasportare opere d’arte di grande valore, Triestino finisce col raccontare due millenni di storia dell’arte, da Lisippo a Carracci, da Pitocrito a Jan van Kessel il Vecchio, da Michelangelo a Fontana, da Tiziano a Munch. Il movimentatore, con un linguaggio semplice, spiega, racconta, analizza, parla di sé e delle opere con molta genuinità e senza retorica. Movimentare un’opera d’arte è già di per sé un’arte. Bisogna proteggerla, farla viaggiare in totale sicurezza preservandola in ogni modo, è necessario capirne le fragilità, la distribuzione dei pesi e tante altre cose, fino alla temperatura e all’umidità necessarie per il trasporto. Un lavoro senza orari, da svolgere con passione ed infinita pazienza. Prendendosi cura di quei capolavori, sentendone il peso sulle braccia, il movimentatore riesce a penetrarne lo spirito più profondo più di qualunque esperto, e mentre ci parla di opere e artisti, scopriamo che in un certo senso sta parlano di noi, non genericamente, ma proprio di noi qui ed ora. Lo spettacolo si rivela, dunque, un’atipica lezione di storia dell’arte, che ci fa capire quanto questa ci riguardi profondamente e in che modo: grazie alla bellezza, possiamo arginare la violenza del quotidiano, per ritrovare l’umanità che attraversa la nostra storia.