L’incarico

dal 09 Aprile 2025 al 13 Aprile 2025

L’incarico di Raymond Carver al Teatro Biondo di Palermo nella messa in scena diretta da Luca Bargagna.

Argomenti

Cos'è

Debutta mercoledì 9 aprile alle ore 21.00 nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo, lo spettacolo L’incarico, basato sull’omonimo racconto di Raymond Carver, adattato e diretto da Luca Bargagna. In scena Silvia Ajelli, Claudio Di Palma, Arturo Muselli, Antonio Elia. Le scene e le luci sono di Angelo Linzalata, i costumi di Giada Masi. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, replicherà fino al 13 aprile.

All’inizio del 1987, un anno prima della sua morte, il grande scrittore statunitense Raymond Carver si trova tra le mani la copia di una biografia di Anton Čechov appena pubblicata. La lettura della biografia lo distoglie completamente da tutto il resto: «Nel momento stesso in cui il libro è arrivato – ha confessato lo scrittore – ho messo da parte quel che stavo facendo e ho incominciato a leggerlo. Mi pare di ricordare di averlo letto quasi tutto d’un fiato».

Dopo aver letto il libro, Carver decide di rendere omaggio a Čechov attraverso la scrittura di un racconto. Nasce così L’incarico, incentrato sugli ultimi giorni di vita di Čechov, nel quale Carver compie un’operazione particolare, mescolando elementi biografici e invenzione letteraria.

Quando il dottor Schwohrer, che assiste Čechov negli ultimi giorni della sua vita, si accorge che ormai non c’è più niente da fare, chiama la reception dell’albergo dove alloggia il drammaturgo russo e ordina una bottiglia del migliore champagne. Fu proprio quel gesto istintivo del medico a colpire la fantasia di Carver, come fosse un’azione tanto straordinaria quanto appropriata da apparire inevitabile.

Ed è qui che nel suo racconto affiora l’immagine di un giovane cameriere stropicciato che, ignaro di tutto, della vita e della morte, porta in camera lo champagne. Prima di morire Čechov aveva avuto il tempo per l’ultimo brindisi.

Sembrerebbe un finale perfetto, intenso e commovente, ma manca ancora qualcosa: la vita ricomincia quando il cameriere fa la sua seconda apparizione nella stanza in cui giace il cadavere di Čechov. Il ragazzo porta un piccolo vaso con tre rose che offre a Olga Knipper, attrice e moglie dello scrittore, la quale pensa di affidare al ragazzo un compito importantissimo: l’incarico appunto, e proprio questo sarà il cuore del racconto, che ci trascinerà nel vortice dei pensieri del cameriere.

note di regia

All’inizio del 1987, Carver si trova tra le mani una copia della biografia di Čechov, appena pubblicata. La lettura della biografia lo distoglie completamente da tutto il resto: «Nel momento stesso in cui il libro è arrivato, ho messo da parte quel che stavo facendo e ho incominciato a leggerlo. Mi pare di ricordare di averlo letto quasi tutto d’un fiato».

Dopo aver letto il libro, Carver intuisce di poter rendere omaggio a Čechov – «uno scrittore che per lungo tempo ha avuto un’enorme importanza per me»attraverso la scrittura di un racconto.

Nasce così L’incarico, racconto sugli ultimi giorni di vita di Anton Čechov, nel quale Carver compie un’operazione particolare, mescolando elementi biografici e invenzione letteraria: «Mentre scrivevo, mi sono reso conto che stavo lavorando a un racconto molto diverso da qualsiasi cosa avessi mai fatto».

Il fascino del racconto, infatti, non risiede esclusivamente nell’omaggio al grande scrittore, ma anche nella capacità di lasciare alla sua immaginazione la libertà di creare una vita a personaggi che nella biografia sono appena accennati: «Dovevo dar libero corso alla mia immaginazione, inventare tutto quello che potevo pur restando nei confini della storia».

È come se Carver volesse usare l’invenzione letteraria per espandere il reale.

La morte di Čechov è una morte poetica e fuori dall’ordinario, come quella che potremmo immaginare per alcuni dei suoi personaggi; e forse proprio per quello Carver ne è così attratto.

Gli ultimi momenti di vita dello scrittore sono descritti in alcune pagine del diario di Olga Knipper. Sono pagine intime, intense e delicate, sembra il finale di un grande dramma, l’ultima messa in scena del loro amore e del loro destino, capace di fare incontrare il grande scrittore con la grande attrice del Teatro d’Arte di Mosca.

Ma a Carver tutto questo non basta, ha bisogno ancora di qualcos’altro per poter portare a termine il suo racconto. Nelle prime ore del mattino del 2 luglio 1904, il medico di Badenweiler, il Dott. Schwohrer, che assiste Čechov negli ultimi giorni della sua vita, si accorge che ormai non c’è più niente da fare; chiama la reception dell’albergo dove tutto questo si sta consumando, e ordina una bottiglia del migliore champagne. Fu proprio quel gesto istintivo del medico a colpire la fantasia dello scrittore, come fosse un’azione straordinaria e appropriata da apparire inevitabile.

Ed è qui che affiora l’immagine del giovane cameriere stropicciato che, ignaro di tutto, della vita e della morte, porta in camera lo champagne. E poi tutto svanisce: le parole e le emozioni, placidamente si nascondono nel silenzio della notte.

Prima di morire Čechov aveva avuto il tempo per l’ultimo brindisi: «È un sacco di tempo che non bevo più champagne».

Sembrerebbe un finale perfetto, intenso e commovente, ma manca ancora qualcosa.

Ancora commossi per la morte dello scrittore russo, la vita ricomincia quando il cameriere fa la sua seconda apparizione nella stanza in cui giace il cadavere di Čechov. Il ragazzo porta un piccolo vaso con tre rose che offre a Olga, la quale pensa di affidare al ragazzo un compito importantissimo. L’incarico appunto, e proprio questo sarà il cuore del racconto, che ci trascinerà nel vortice dei pensieri del cameriere.

Lo scarto fra biografia e invenzione scatena un movimento del tutto inaspettato, un’epifania, che modifica il percorso del racconto e fa sorridere portandoci nel mondo strampalato e vitale del ragazzo.

Luca Bargagna

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L’incarico

basato sul racconto di Raymond Carver

traduzione Riccardo Duranti

adattamento e regia Luca Bargagna

con Silvia Ajelli, Claudio Di Palma, Arturo Muselli, Antonio Elia

scene e luci Angelo Linzalata

costumi Giada Masi

direttrice di scena Teresa Cibelli

datore luci Carmine Pierri

macchinisti Marco Di Napoli, Nunzio Romano

fonico Guido Marziale

sarta Daniela Guida

assistente alle scene tirocinante Accademia Linguistica di Belle Arti di Genova Matteo Budassi

foto di scena Ivan Nocera

produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale

A chi è rivolto

a tutti

Date e orari

09 Apr

00:00 - Inizio evento

13
Apr

00:00 - Fine evento

durata: 1h e 20’

Calendario delle rappresentazioni:

mer. 9 apr. ore 21.00

gio. 10 apr. ore 21.00

ven. 11 apr. ore 16.00

sab. 12 apr. ore 17.00

dom. 13 apr. ore 20.00

Ultimo aggiornamento: 08/04/2025, 08:28