Cos'è
Grande attesa per il concerto di questo fine settimana inserito nella stagione concertistica Brass in Jazz 2025-2026, fiore all'occhiello della Fondazione Orchestra Jazz Siciliana - The Brass Group, ideata dal presidente e fondatore M° Ignazio Garsia, e con la direzione artistica di Luca Luzzu, che quest’anno registra un segno più che positivo aumentando da 72 a 98 i concerti nella programmazione artistica, da 12 a 14 titoli, 4 giorni settimanali, 7 produzioni orchestrali, prime assolute, esclusive europee, progetti inediti, Grammy Awards. Il sipario del Real Teatro Santa Cecilia si tingerà di magia e suoni in jazz con Darius Brubeck Quartet.
Una scelta importante quella del Brass che anche quest’anno ha voluto quadruplicato i concerti, dal giovedì alla domenica, in programma nella stagione. L’aumento delle repliche dei concerti deriva da uno specifico bisogno culturale a cui la Fondazione risponde con un calendario ricco di artisti internazionali, produzioni orchestrali e prime assolute. Tanti i nomi del mondo jazz inseriti per la nuova stagione concertistica del Brass. Con più appuntamenti, più artisti internazionali, più giornate lavorative e più occasioni di ascolto, il Brass conferma il proprio ruolo di motore culturale per la città e per l’intero panorama jazz italiano. Dal giovedì alla domenica, il Real Teatro Santa Cecilia sarà palcoscenico di una stagione che intreccia la forza creativa dell’Orchestra Jazz Siciliana — prima orchestra jazz stabile in Italia — con i grandi nomi del jazz mondiale e le voci più sorprendenti delle nuove generazioni.
Tra grandi nomi che arricchiscono il cartellone risplende proprio quello di Dave Brubeck, il figlio Darius in quartetto gli dedica con uno spettacolo rappresentativo della rivoluzione del tempo, in programma dal 26 al 29 novembre al Real Teatro Santa Cecilia con doppio turno. Con Darius Brubeck sul palco i suoi compagni in musica da 30 anni, Dave O’Higgins – sax tenore, Matt Ridley – contrabbasso, Wesley Gibbens – batteria. Con l'album «Time Out» nel 1959 il pianista californiano realizza una vera innovazione, cercando lo swing in tempi anomali e prima di allora ben poco esplorati. Chi non ricorda la melodia sinuosa del sax sul tempo scomposto – per la verità un compostissimo tempo dispari di 5/4 – di “Take Five”. Un brano che è apparso per la prima volta nel disco Time Out, pubblicato nel 1959 dal Dave Brubeck Quartet, primo album della storia del jazz ad aver venduto più di un milione di copie. Dave ha rivestito un’importanza decisamente notevole nello sviluppo e nella diffusione della musica jazz: “il quartetto di Dave Brubeck – rileva Stefano Zenni – aveva conquistato gli studenti dei college bianchi, un pubblico peraltro inaccessibile a qualsiasi musicista nero. Nel 1954 il pianista era sulla copertina di “Time” e poco dopo la Columbia lo scippò alla piccola etichetta Fantasy facendone il più popolare jazzista del decennio”. Ed il Brass Group punta ancora una volta sulla eccellenza della musica jazz: lo stile e la cifra musicale di Brubeck – elementi condivisi con i musicisti che hanno vissuto con lui il suo tragitto artistico e creativo – hanno impresso un’impronta non irrilevante sullo sviluppo del linguaggio jazzistico del secondo Novecento. In questo senso appare indicativa la testimonianza di Cecil Taylor, riportata da Ekkehard Jost, dove racconta che «quando Brubeck fece la sua prima apparizione a New York, nel 1951, rimasi molto impressionato dalla profondità e dell’intreccio delle sue soluzioni armoniche, che avevano più note di quante ne avessi mai sentite in chiunque altro. Trovavo anche eccitante il suo movimento ritmico. Stavo approfondendo Stravinskij, mentre Brubeck studiava con Milhaud. Ma, grazie al mio interesse per Stravinskij e alla mia conoscenza di Milhaud, riuscivo a capire cosa stesse facendo Brubeck”. Oggi, a oltre cento anni dalla nascita e a 23 anni dalla morte di Dave Brubeck, (5 dicembre 2012 n.d.r.), rimane il suo lascito fatto di brani divenuti veri e propri standard, come “Blue Rondo à la Turk”, altro celebre titolo tratto da Time Out, la composizione-omaggio a Duke Ellington “The Duke”, incisa nel 1955 con un quartetto che prevedeva, “In Your Own Sweet Way”, brano apparso nell’album solista Brubeck Plays Brubeck del 1956, fino ad arrivare alla singolare collaborazione con Louis Armstrong in occasione dell’incisione del disco The Real Ambassadors – avvenuta nel 1961 sulla scorta dell’omonimo musical – o ancora all’album registrato dal vivo nel 1968 Compadres: The Dave Brubeck Trio & Gerry Mulligan, Live in Mexico.