Cos'è
Quest’anno il Natale ci offre l’occasione di condividere con la città un percorso dedicato alla Natività e a San Francesco, del quale il prossimo anno si celebra l’ottavo centenario della morte. Ma questo Natale vogliamo ricordare anche Guido Cuticchio, fratello più giovane di Mimmo, scomparso prematuramente nel 1992, che nel 2025 avrebbe compiuto settant’anni. Guido possedeva un talento naturale per la scultura. Nella sua breve vita realizzò numerosi pupi di straordinaria qualità artigianale: teste, corpi, animali, diavoli, figure mitologiche, un universo fantastico che continua a vivere negli spettacoli della nostra compagnia e che presentiamo in una mostra in forma di presepe, aperta dal 12 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026 all’interno del nostro Laboratorio Teatrale di Via Bara all’Olivella, 48. Questi pupi, rari e preziosi, diventano i protagonisti di una Natività teatrale, dove ogni figura – pastore, angelo, re, soldato – racconta un frammento del Teatro dei pupi e della sapienza artigianale che Guido aveva appreso dal maestro scultore Enzo Moavero, arricchendola con il suo estro e la sua sensibilità. Guido, insieme ai fratelli Mimmo e Nino e alle sorelle Teresa, Anna, Piera e Rosa, crebbe seguendo il teatro del padre, cav. Giacomo Cuticchio, e della madre Pina Patti, figure che hanno profondamente segnato la vita dei figli, come accade in ogni famiglia. Ma la vita riserva destini imprevedibili, che talvolta subiamo e che talvolta riusciamo a trasformare. È con spirito di nostalgia e gratitudine nei confronti di Guido che ci piace citare un discorso che Eduardo De Filippo tenne all’Università La Sapienza di Roma nel 1981, intitolato La vita che continua. Eduardo osservava che, comunemente, consideriamo la nascita il punto di partenza e la maturità quello d’arrivo. Ma quel giorno, evocando la metafora della clessidra del tempo, disse di averla vista sempre al contrario. Per lui la nascita non era un inizio, ma un punto di arrivo: il risultato di una lunga strada percorsa da chi ci ha preceduti, da chi ha amato, sperato, sofferto, costruito. È come se venissimo al mondo, portati da una corrente antica. E allora, qual è il vero punto di partenza? Per Eduardo è ciò che l’uomo lascia quando se ne va: il lavoro, le esperienze, gli errori, i sogni compiuti o interrotti. Tutto questo diventa un punto da cui altri possono ripartire, un trampolino per il futuro dei giovani. Chiamava tutto questo “tradizione”: una riserva di ricchezze lasciata da chi ha vissuto prima di noi, un’eredità che non chiede di essere accolta passivamente ma compresa.
E concludeva dicendo che la vita non finisce mai davvero. Finisce un uomo, ma quel punto d’arrivo è per qualcun altro un punto di inizio.
E’ così soprattutto per noi. Continuiamo nel segno di Guido Cuticchio, del suo talento e della sua eredità artistica che diventano oggi un nuovo punto di partenza. Lo facciamo nel solco francescano che ispira questo progetto: il Presepe dei Pupi, insieme alle visite guidate e agli spettacoli. Le visite guidate rappresentano un momento privilegiato di incontro tra il pubblico e il mondo dell’Opra. Non si tratta di semplici percorsi illustrativi ma di vere e proprie narrazioni guidate, pensate per far scoprire la complessità artistica, tecnica e simbolica dei pupi in mostra.
Il visitatore potrà osservare da vicino:
– la struttura interna dei pupi e i meccanismi che ne permettono il movimento;
– la ricchezza dei costumi e delle armature;
– la simbologia del presepe reinterpretata attraverso il linguaggio teatrale;
– il significato spirituale e francescano che ispira l’intero progetto.
Accanto alla mostra aperta dalle ore 10:00 alle ore 13:00, il programma propone due rappresentazioni teatrali de L’infanzia di Orlando, particolarmente adatte ai bambini, nelle giornate di lunedì 5 e martedì 6 gennaio 2026 alle 18,30 all’interno del Teatro dei pupi.