Descrizione
“La figura del giudice Gaetano Costa ci ricorda e ci insegna che non si può combattere la mafia senza assumersi responsabilità e che non basta dichiararsi antimafiosi se poi si resta silenti davanti alle ambiguità, alle connivenze, ai compromessi. A 45 anni dalla sua uccisione per mano mafiosa, Costa resta ancora oggi una delle testimonianze più limpide di cosa significhi servire lo Stato con coerenza. Gaetano Costa non fu ucciso solo dalla mafia, ma anche dall’isolamento. Fu lasciato solo da colleghi che non vollero condividere la sua azione, da apparati che scelsero la prudenza, e da una società che all’epoca faticava ancora a riconoscere i volti del potere criminale. La sua vita e la sua morte ci chiedono coerenza. E Palermo, nel suo nome, rinnova l’impegno a non dimenticare, ma soprattutto a non arretrare”.
Lo ha detto il sindaco Roberto Lagalla