Descrizione
“Gli avvisi pubblici dovrebbero servire a garantire trasparenza, partecipazione e pari opportunità agli operatori culturali. A Palermo, invece, capita l’opposto: il Comune ha pubblicato un avviso per affidare la realizzazione di manifestazioni culturali che la Regione aveva già scelto mesi fa, e in almeno un caso addirittura già celebrate. Nell’elenco c’è infatti la 58esima edizione della Passione di Gesù Cristo a Partanna Mondello, che si è svolta lo scorso aprile. Nonostante ciò, a settembre si chiede agli operatori culturali di candidarsi per organizzarla. È l’evidenza più lampante di come questo avviso non serva a selezionare chi realizzerà le iniziative, ma soltanto a coprire decisioni già prese, trasformando uno strumento di partecipazione in una farsa. A luglio avevamo già presentato un’interrogazione per denunciare che le manifestazioni finanziate dalla Regione non erano state individuate attraverso alcuna procedura pubblica, ma imposte dall’alto. Oggi, con la pubblicazione di questo avviso fittizio, il quadro diventa ancora più chiaro: non si tratta di una scelta culturale condivisa con la città, ma di un atto amministrativo di facciata. Affidamento diretti travestiti da bando che rischiano di compromettere la credibilità stessa delle istituzioni. Per queste ragioni abbiamo depositato una nuova interrogazione al Sindaco. Vogliamo sapere perché il Comune abbia scelto di pubblicare un avviso così tardivo, se intenda assegnare retroattivamente fondi per eventi già realizzati e come pensi di garantire in futuro procedure serie e trasparenti. La cultura è un bene comune. Non può essere gestita con bandi postumi o ad hoc, né piegata a logiche che svuotano di senso la partecipazione e mortificano gli operatori. Palermo merita una programmazione culturale vera, che valorizzi energie e talenti, e che non trasformi la forma della trasparenza in una maschera dietro cui nascondere scelte già fatte”. Lo dichiarano Mariangela Di Gangi, Massimiliano Giaconia, Giuseppe Miceli, Fabio Giambrone, Teresa Piccione, Fabio Teresi, Antonino Randazzo, Giulia Argiroffi, Ugo Forello e Carmelo Miceli, firmatari di un’interrogazione presentata al Consiglio comunale di Palermo.