Cos'è
ELEOS è una parola greca che racchiude il significato profondo di misericordia e compassione, ma anche il titolo che è stato dato a questa straordinaria esposizione. E se l’arte ha il potere di scuotere le coscienze, di farci guardare il dolore negli occhi e trasformarlo in un motore di cambiamento, ELEOS è più di una mostra: è un grido di denuncia contro le guerre, la migrazione forzata e la condizione alienante dei rifugiati; un’esperienza visiva potente, un percorso tra sculture che raccontano storie di sofferenza e speranza, di resilienza e disperazione. Mani tese, corpi protesi, volti segnati dal dolore: ogni opera dello scultore ragusano Alberto Criscione porta con sé un messaggio indelebile, e ci invita ad agire, a non rimanere indifferenti di fronte alle tragedie che colpiscono milioni di persone nel mondo.
Tutte le opere esposte sono presenti nel catalogo monografico “ELEOS”, redatto in due lingue, della casa editrice palermitana Ex Libris, a cura di Marco Cocciola Breve Biografia dell’artista Alberto Criscione nasce a Ragusa nel 1981. Figlio d’arte, impara i rudimenti della scultura nella bottega del padre Giuseppe, presepista conosciuto in ambito internazionale. Inizia a lavorare giovanissimo, realizzando progetti monumentali per le chiese e scenografie museali nella provincia di Ragusa.
Dopo anni di esperienza maturata nel campo dell’Arte Sacra, decide di avvicinarsi all’Arte Contemporanea, e intraprendere così un nuovo percorso di sperimentazione. Criscione fa parte della generazione di mezzo dei talenti artistici in Italia, e quello che contraddistingue il suo lavoro sono la narrazione contemporanea, la visione poetica e le straordinarie doti di scultore, che ne fanno uno degli artisti più interessanti del panorama nazionale.
Dopo vari riconoscimenti e numerose mostre personali e collettive, le sue opere sono oggi presenti in Italia e all’estero in collezioni pubbliche e private.