Disabilità cognitive. Le assessore Alaimo e Calabrò in visita al centro “La Gabbianella”

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Si è svolto ieri mattina un incontro presso il centro socio educativo “La Gabbianella”, gestito dall’associazione AFADI ETS, che ha sede in un bene confiscato alla criminalità organizzata in via Guido Libertini, 15.

Data:

07 Agosto 2025

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Si è svolto ieri mattina un incontro presso il centro socio educativo “La Gabbianella”, gestito dall’associazione AFADI ETS, che ha sede in un bene confiscato alla criminalità organizzata in via Guido Libertini, 15. Alla visita hanno preso parte l’assessora alle Politiche Sociali Mimma Calabrò e l’assessora al Patrimonio e ai Beni Confiscati Brigida Alaimo, in risposta ad alcuni gravi episodi di intolleranza recentemente verificatisi nei confronti dell’associazione.

Il Centro, attivo quotidianamente, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per giovani e adolescenti con disabilità cognitive. L’associazione offre attività educative, laboratori e percorsi artistici, fornendo anche un importante supporto a famiglie e caregiver.

“La visita ci ha permesso di constatare come il bene confiscato sia oggi un luogo vivo, restituito alla collettività e gestito con impegno. Un esempio concreto di come l’utilizzo sociale riempia di contenuti reali il bene stesso”, ha dichiarato l’assessora Calabrò.

“Questa iniziativa dimostra come i beni confiscati, grazie all’impegno degli assegnatari, possano diventare veri presìdi di legalità e inclusione. Chi lavora in questi luoghi merita rispetto e protezione. Le istituzioni devono essere presenti e offrire un sostegno concreto e continuativo. Restituiti alla collettività, questi beni diventano strumenti di rigenerazione sociale, culturale ed economica“, ha sottolineato l’assessora Alaimo.

L’iniziativa ha voluto rimarcare il valore simbolico e civile dei beni confiscati che, se restituiti alla collettività, diventano strumenti concreti di rigenerazione sociale, economica e culturale. Destinarli ad attività sociali, infatti, significa non solo sottrarli alla disponibilità delle mafie, ma anche trasformarli in spazi partecipati, inclusivi e capaci di generare opportunità, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione.

Ultimo aggiornamento: 07/08/2025


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