Descrizione
«Cavallo collassato a terra. È una tragedia annunciata. Basta alle carrozze trainate dai cavalli.
Ancora una volta un cavallo è collassato a terra, sotto il sole cocente, mentre trainava una carrozza nel centro della nostra città. Una scena che si ripete ogni estate, in un copione ormai tragicamente noto. E ogni anno, la politica resta a guardare.
È tempo di dire le cose come stanno: il sistema delle ordinanze stagionali è fallimentare. Non basta regolare orari, temperature o accesso all’acqua: il problema non si risolve con qualche limite di facciata. Perché la verità è che non si può normare lo sfruttamento: si deve abolire.
I cavalli non sono attrazioni turistiche. Sono esseri senzienti, costretti ogni giorno a sopportare condizioni inaccettabili per puro intrattenimento. Ogni crollo, ogni caduta, ogni morte non è un incidente: è il frutto diretto di scelte politiche sbagliate o della paura di fare quelle giuste per mero ritorno elettorale.
Chiediamo con fermezza all’amministrazione Lagalla di fare ciò che da troppo tempo si rimanda: avviare il percorso per l’abolizione definitiva delle carrozze trainate da cavalli, favorendo immediatamente la riconversione dell’attività in motocarrozzette elettriche.
Non mancano i fondi. Esistono risorse pubbliche per la mobilità sostenibile che possono essere impiegate. Serve solo la volontà politica. In alternativa, si inserisca uno specifico capitolo di spesa nel bilancio comunale o si proceda con un prelievo dal fondo di riserva. Ma si agisca. Ora.
E mi rivolgo direttamente all’assessore Ferrandelli: non si può parlare di innovazione, ambiente, benessere animale e nel frattempo tacere di fronte a queste immagini. Vada a battere i pugni a Roma che continua a legittimare lo sfruttamento animale, anche attraverso la recente proroga della sperimentazione su cavie ed altri animali. Serve coraggio. Serve coerenza.
I cavalli non hanno voce, ma la città sì. E chi la governa ha il dovere di ascoltarla.
Palermo deve decidere se stare dalla parte della civiltà o restare ancorata a un passato fatto di arretratezza culturale».
Lo dichiara Concetta Amella, capogruppo M5s e componente terza commissione.