Descrizione
«Apprendendo dei gravissimi fatti verificatisi durante l’assemblea della Polizia municipale, abbiamo chiesto immediatamente la presenza del sindaco in aula: non sono ammesse reticenze. Esprimiamo piena solidarietà al ragioniere generale Paolo Basile e ribadiamo che quando la politica abdica al proprio ruolo, scaricando sui tecnici responsabilità che appartengono esclusivamente agli amministratori, si alimenta un clima pericoloso e inaccettabile. Il pasticcio legato ai pagamenti dei vigili urbani resta una responsabilità diretta e inequivocabile del sindaco, che non avrebbe dovuto sottrarsi. Per questo abbiamo chiesto la sua presenza in aula prima dell’avvio dei lavori: volevamo sapere quale fosse la sua posizione. Ma il sindaco, scegliendo di non intervenire e di affidare solo dopo la chiusura del Consiglio Comunale alla stampa le sue considerazioni, ha lasciato la sua maggioranza in balia di imbarazzi e tensioni, paralizzando l’aula. A ciò si aggiunge un’ulteriore responsabilità: quella del comandante Coluccello. Al sindaco che pone entrambi i dirigenti sullo stesso piano, noi rivolgiamo invece pubblicamente l’appello a rimuoverlo immediatamente dall’incarico, ricordando che si tratta di una nomina fiduciaria e che la sua permanenza è ormai insostenibile. Un atto di responsabilità in tal senso sarebbe utile non solo al corpo della Polizia municipale e all’amministrazione comunale, ma all’intera città, che non può più tollerare una così evidente inadeguatezza. Oggi, inoltre, l’aula consiliare ha offerto uno spettacolo desolante, con la maggioranza che ha fatto mancare il numero legale sul piano triennale delle opere pubbliche: un atto indispensabile per avviare cantieri e lavori fondamentali per Palermo. Lo slittamento di questo strumento comporta il blocco di interventi e appalti necessari, sacrificati ancora una volta sull’altare delle beghe interne e delle lotte di potere. A Palermo servono responsabilità, serietà e capacità di governo. L’amministrazione e la sua maggioranza dimostrano ogni giorno di non averne, interessate soltanto ai propri equilibri e non al bene della città».
Lo dichiarano i consiglieri e le consigliere del Partito Democratico, Arcoleo, Di Gangi, Piccione e Teresi, del Movimento 5 Stelle, Randazzo, Amella e Giuseppe Miceli, di AVS, Giambrone e Mangano, di Oso, Argiroffi e Forello, del Gruppo Misto, Carmelo Miceli e Giaconia, e Franco Miceli.