Descrizione
«La nomina della Tardino alla guida del porto di Palermo rappresenta l’ennesima forzatura di un centrodestra diviso e in pieno marasma. Da un lato il presidente Schifani annuncia ricorso, dall’altro Salvini impone una scelta in palese contrasto con la normativa, indicando una persona del tutto priva di competenze specifiche nel settore dell’economia dei trasporti e portuale.
Il D.L. 04.08.2016, n.169 stabilisce inoltre che il Presidente di un’Autorità di Sistema Portuale (AdSP) sia soggetto alle disposizioni in materia di incompatibilità, cumulo di incarichi e impieghi di cui all’art. 53 del D.L. 30.03.2001, n.165 e al D.Lgs. 08.03.2013, n.39. Quest’ultimo, in particolare, impone un intervallo di due anni tra lo svolgimento di un incarico politico – come quello di europarlamentare ricoperto fino all'anno scorso dall' avv. Annalisa Tardino – e la possibilità di assumere un incarico amministrativo di vertice in un ente pubblico di rilevanza nazionale.
In mezzo a questo scontro di potere, il sindaco Lagalla continua a tacere, dimostrando una totale mancanza di autonomia e un completo asservimento a mediocri logiche di partito. Palermo non ha bisogno di nomine calate dall’alto, di spartizioni e giochi politici: ha bisogno di competenza, merito e rispetto delle regole».
Lo dichiara la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale, Concetta Amella.