Descrizione
La cerimonia organizzata dall'associazione Libera Palermo ha visto la partecipazione, tra gli altri, del sindaco Roberto Lagalla, dell'assessore alle Politiche giovanili, Fabrizio Ferrandelli e di Alessio Cordaro, figlio di Lia Pipitone.
“Con questa azione - ha commentato il sindaco Lagalla - oggi l’amministrazione compie un gesto civile di memoria importante all’Arenella e di questo rivolgo il mio ringraziamento all’associazione Libera e a tutti coloro che si sono prodigati e impegnati per la messa in opera di quella che a me piace definire pietra d’inciampo, per il semplice fatto che in questo frangente l’inciampo diventa occasione, un’opportunità per la riflessione, l’approfondimento, la memoria e anche l’indignazione che arriva diffusamente nella nostra società e che spesso arriva troppo tardi rispetto ai fatti e alla verità. Oggi - prosegue il primo cittadino del capoluogo siciliano - non solo c’è la luce della ritrovata e accertata verità, ma c’è anche il giudizio morale di una donna che guardava avanti e voleva pienamente vivere se stessa e di una mafia che continuava in questo quartiere, come in altri, a voler essere in qualche modo proprietaria o regolatrice della vita degli altri, privando quindi del valore più grande e umano che è quello della libertà, dell’autonomia di decisione. Non è estraneo a tutto questo il percorso culturale e di istruzione che ha fatto Lia Pipitone. Perché, e lo voglio dire soprattutto ai più giovani - conclude Lagalla -, l’emancipazione, la libertà, la consapevolezza sono figlie della cultura e della conoscenza, tutti aspetti di cui la mafia ha paura. Per questo, oggi sono molto soddisfatto e contento di questo momento. Lo sono per Alessio, il figlio di Lia Pipitone, per coloro che si sono innamorati dell’esempio e dell’idea di Lia e lo sono per la città perché recupera, in questo modo, una memoria, ma soprattutto cuce una nuova stagione, un nuovo filo che vuole essere di unità e di riflessione in questo ricordo affettuoso a Lia Pipitone”.