Dichiarazione – Stadio Barbera. Forello (oso), Miceli (progetto civico italia) e di Gangi (pd): “Dalla promessa del rilancio al pasticcio del rinnovo fittizio. Lagalla rischia di bloccare tutto con un atto illegittimo”

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Siamo passati dalla promessa di una “Nuova Manchester” a un pasticcio burocratico che rischia di paralizzare il futuro del nuovo stadio

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18 Novembre 2025

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STADIO BARBERA. FORELLO (OSO), MICELI (PROGETTO CIVICO ITALIA) E DI GANGI (PD): "DALLA PROMESSA DEL RILANCIO AL PASTICCIO DEL RINNOVO FITTIZIO. LAGALLA RISCHIA DI BLOCCARE TUTTO CON UN ATTO ILLEGITTIMO"

«Siamo passati dalla promessa di una “Nuova Manchester” a un pasticcio burocratico che rischia di paralizzare il futuro del nuovo stadio, delle attività e servizi ad esso connessi e il rapporto con la Palermo FC.

La gestione della Giunta Lagalla sullo Stadio Renzo Barbera si sta rivelando un fallimento su tutta la linea: l’ambizioso progetto di una concessione novantennale per il nuovo stadio è naufragato, sostituito in fretta e furia da un rinnovo di soli 6 anni che, oltre ad essere un ripiego al ribasso, presenta gravi vizi di legittimità».

Così in una nota i componenti di opposizione in commissione bilancio Ugo Forello, Carmelo Miceli e Mariangela Di Gangi, che evidenziano gravi irregolarità nella procedura emerse durante l’audizione degli uffici competenti.

«Quello che l’Amministrazione chiama “rinnovo” è in realtà una maschera per nascondere una nuova e lacunosa concessione a tutti gli effetti», spiegano i consiglieri.

«Con l’inserimento del nuovo articolo 29, si modifica sostanzialmente la natura del rapporto tra Comune e Società, concedendo facoltà di intervento sull’impianto non previste nel 2020. Una modifica così sostanziale non può essere approvata dalla Giunta, ma deve passare necessariamente dal Consiglio Comunale. Aver aggirato questo passaggio espone l’atto al rischio concreto di annullamento».

Dall’audizione sono emersi dettagli allarmanti sulla procedura seguita dall'amministrazione: la Ragioneria Generale e il Controllo Analogo non sono stati coinvolti nella fase istruttoria, nonostante la delicatezza economica della pratica; si continua a trattare lo stadio come una semplice "concessione di beni", ignorando che giurisprudenza e ANAC l’hanno inquadrata come "concessione di servizi pubblici a rilevanza economica"; infine si firmano accordi per permettere investimenti "al buio", senza un piano a lungo termine e senza le garanzie di durata necessarie per un restyling reale dell'impianto.

«La montagna ha partorito un topolino», attaccano i consiglieri. «Il Sindaco Lagalla, messo alle strette dai propri errori procedurali che hanno affossato il progetto originale, ha scelto la via della scorciatoia. Ma pretendere il rispetto delle regole non è fare allarmismo: è l’unico modo per tutelare la Città e la squadra. Palermo non può tollerare che il futuro dello stadio si riduca a un atto fragile, giuridicamente debole e privo di visione. O si fa una concessione seria e solida, o si sta solo rimandando il problema, col rischio di un danno enorme».

Ultimo aggiornamento: 18/11/2025


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